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Cronaca

Alberghi vuoti e strade interrotte, voci dall’Appennino: “Noi dimenticati da Dio”

Per le strutture ricettive appenniniche è un momentaccio: pochi turisti, viabilità ridotta ad un colabrodo e istituzioni ritenute assenti

Non è un momento facile per l’Appennino bolognese. In tutto il territorio della Città Metropolitana, quella appenninica è certamente una fra le zone più duramente colpite dall’alluvione dello scorso maggio. I problemi principali riguardano la viabilità: a senso alternato, interrotta, parzialmente ripristinata, abbandonata, scomparsa, quasi ogni strada dell’Appennino bolognese ha pagato il fio dell’acqua scesa dal cielo e della terra franata dalle sponde montuose. Muoversi, anche a più di un mese di distanza, è più che impegnativo. A questa difficoltà si aggiunge poi il comune sentire: una terra colpita così duramente da un’alluvione restituisce una certa idea di insicurezza. “Ovviamente chi vuole andare in vacanza non va in un luogo dove c’è appena stata un’alluvione – dice Andrea Zanchini del Gan Eden, un bed & breakfast nella frazione di San Benedetto del Querceto.

Alberghi vuoti

Infatti, a pagare il prezzo più alto del post alluvione sono gli albergatori, impossibilitati nel lavorare da una viabilità ferita e da un sentimento di insicurezza generale: “La pubblicità ricevuta in televisione ha fatto sì che verso di noi ci sia stato un po’ di terrorismo, anche indiretto – continua Zanchini –. Quello era già un periodo in cui non si lavorava un granché, poi sono arrivate tantissime disdette, ma era inevitabile. Ora, in quello che solitamente è il periodo in cui si lavora di più, io personalmente sto lavorando solo nei weekend. Questo dipende sicuramente dall’alluvione: ripeto, per quanto il posto sia bello e rilassante, nessuno vuole andare in vacanza in un luogo dove c’è appena stata un’alluvione di questa portata. Purtroppo, quest’anno è così”.

Stessi problemi l’Agriturismo Colli Bolognesi, a Loiano: “Tante disdette, tante. I problemi principali sono quelli legati alla viabilità. Avevamo qui un’azienda che però ha dovuto interrompere i lavori perché di fatto non c’era la possibilità di viaggiare. Siamo praticamente isolati: ci sono diverse strade interrotte, come la fondovalle Idice e la fondovalle Savena, e la gente se ne va e non ritorna. Di agibile c’è solamente la vecchia Futa, che però ha una portata ridotta: poi ci sono i mezzi pesanti, tanti semafori e in pratica si sta sempre fermi. Sicuramente rispetto a prima c’è una gran differenza, soprattutto in termini di ospiti. L’unico traino sono stati il Gran Premio del Mugello e la Coppa del Mondo di E-Mountain Bike. Per il resto non c’è altro. Speriamo adesso che ci sia una ripresa ma bisogna rimettere in sesto le strade perché è davvero difficile arrivare, ed è così un po’ dappertutto”.

La Meridiana House - Foto lameridianahouse.com

La situazione critica legata alla viabilità è confermata anche da Alessandro Bologna e Angela Cibotari del bed & breakfast La Meridiana House a Monterenzio: “Noi siamo stati praticamente bloccati: ieri hanno inaugurato il guado per aggirare la statale che di fatto non esiste più. Monterenzio era divisa a metà. I problemi sono stati tanti, tutti dovuti alla viabilità. Avevamo tantissime prenotazioni, specialmente nei giorni a ridosso della Formula 1, ma abbiamo avuto quarantacinque giorni di disdette. Da questa settimana la situazione sembra migliorare, anche se eravamo partiti in quinta e ora andiamo in seconda”.

“Ristori? Neanche una telefonata”

Cibotari e Bologna affrontano anche il problema dei ristori, fino ad adesso pari a zero: “La Regione ancora non ci ha riconosciuto nulla. Noi siamo a conduzione familiare, non abbiamo neanche una partita IVA e nessuno ci ha aiutato. Neanche una telefonata”.

Poche prenotazioni anche per Maria Montefiori dell’agriturismo Prato degli Angeli, situato nella frazione di Sassonero a Monterenzio: “La nostra agenda di prenotazioni per le prossime settimane è vuota. Abbiamo lavorato solamente con gli accordi presi precedentemente. Altro che rilento, sta andando male. Rispetto agli anni scorsi, anche rispetto al periodo Covid, sta andando molto molto peggio. Soprattutto per la cattiva pubblicità anche se noi rassicuriamo sul fatto che le strade ci sono e sono percorribili, le persone decidono di non venire”.

Agriturismo Prato degli Angeli - Foto Facebook

Il tasto “ristori” è piuttosto dolente per il Prato degli Angeli, visto che la struttura già a febbraio era stata colpita da una violenta frana: “Noi non abbiamo avuto assolutamente niente, nonostante anche lo scorso febbraio siamo stati colpiti duramente dalla frana di Villa Sassonero che ha causato oltre 70mila euro di danni in capo alla struttura. Ad oggi siamo dimenticati da Dio”.

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