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Cronaca

Ecco Tek, il 'distretto dell'innovazione' che sorgerà tra la Bolognina e il San Donato

Vi illustriamo l'ampio progetto intorno al Tecnopolo (ex Manifattura Tabacchi) che cambierà volto alla zona

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Una nuova rivoluzione industriale che mette al centro il digitale e i dati. E Bologna? Bologna fa la sua parte attraverso un progetto che gravita intorno al Tecnopolo. Un'ampia area tra la Bolognina e San Donato lungo l'asse di via Stalingrado (circa 277 ettari) ospiterà il distretto TEK (acronimo di technology, entertainment, knowledge = tecnologia, intrattenimento, conoscenza), ovvero il nuovo distretto bolognese dell'innovazione digitale. Una Silicon Valley in salsa bolognese? Qualcosa del genere, ma con l'interazione fra pubblico e privato. Dunque, con oltre un miliardo e mezzo di euro di investimenti (in parte anche grazie al Pnrr) Bologna si dice pronta per mettere tutto questo al servizio dell'Italia e dell'Europa, per dialogare e stringere legami con i grandi colossi del mondo. 

"Questa è l'immagine di Bologna che vogliamo presentare al mondo per quanto riguarda l'industria: il digitale e i dati sono per noi oggi la nuova seta, che nel XV secolo ci ha messi al centro. Nei prossimi mesi e anni arriveranno circa due mila ricercatori che andranno accolti e noi siamo la capitale europea rispetto a questo tema", così il sindaco Matteo Lepore. Il progetto, che vede giocare in squadra Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna, Cineca e Ministero, prevede anche degli alloggi destinati appunto a ricercatori e tecnologi. 

Nella zona interessata, su cui convergono anche i progetti di tram e metrobus ci sarà pure un nuovo polo dell'intrattenimento e della cultura progettato dall'architetto Mario Cucinella col nuovo palazzo dei congressi, l'arena sportiva e la nuova piazza Costituzione, insieme al nuovo Villaggio dell'innovazione digitale di fronte al Tecnopolo per imprese, centri di ricerca e residenze. Parte integrante del distretto Tek è anche la riqualificazione del Parco Nord, che diventerà un parco urbano da 50 ettari con tanto di lido urbano (un po' come l'Idroscalo di Milano) e una rinnovata Arena Joe Strummer da 25.000 posti per i concerti.

Tecnopolo di Bologna: la data di fine lavori 

L'evoluzion: dalla fabbrica del tabacco a quella digitale

Del Tek si è parlato ampiamente questa mattina al Modernissimo di Bologna è il stato il secondo appuntamento della "Primavera dell’urbanistica di Bologna", il ciclo di incontri dedicati agli sviluppi urbanistici della città. Il primo si è svolto lo scorso 5 marzo ed era dedicato a come cambierà il centro storico cittadino e alla nascita del Museo internazionale dedicato a Giorgio Morandi nella sede di Palazzo Pepoli Vecchio. Alla mattinata focalizzata sull'urbanistica del futuro, oltre al primo cittadino erano presenti: la ministra Anna Maria Bernini, il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l'assessore comunale Raffaele Laudani (urbanistica ed edilizia privata, pianificazione e progetti strategici, patrimonio, gemello digitale, scienza, ricerca e conoscenza) l'ex premier Romano Prodi, il rettore dell'Alma Mater Giovanni Molari, il presidente del Cineca Francesco Ubertini e l'ad di Hera, Orazio Iacono, l'assessore allo sviluppo economico e green economy Vincenzo Colla.  

L'assessore regionale Vincenzo Colla, che lo ha definito "un progetto bellissimo". E ha aggiunto: "Non dimentichiamo cosa c'era prima in questi luoghi: era una fabbrica del tabacco e diventa una fabbrica del digitale. Quello che siamo riusciti a fare è una cosa unica e dopo le macchine bisogna far arrivare le teste. Il trittico che mette insieme centro meteo, supercomputer e Università dell'Onu ha un potenziale incredibile". 

Per Francesco Ubertini, presidente Cineca  ed ex rettore dell’Unibo: "Il valore strategico di quello che si sta realizzando in questo luogo, dove pubblico e privati si incontrano, è mondiale. Questa seconda rivoluzione industriale che stiamo vivendo non è effimera e passeggera, ma cambierà il futuro. E questa operazione è il fulcro della strategia europea. Abbiamo una grande responsabilità, un'opportunità unica che va colta. E c'è coerenza con quello che abbiamo fatto negli ultimi anni, visto che oggi ci porta ad avere un intero distretto". 

Modernissimo

"Il più importante progetto di rigenerazione urbana a Bologna dal dopoguerra"

Il TEK District costituisce un’area di circa 277 ettari lungo l’asse di via Stalingrado, tra porta Mascarella e la Dozza. Qui sono presenti alcuni tra i principali attori economici del Paese come Fiera, Hera e UNIPOL, nonché diversi attori territoriali come Legacoop, Confcooperative, CNA, Unioncamere. In questa stessa area hanno sede anche la Regione Emilia-Romagna e il Tecnopolo, che al suo interno ospita già l’ECMWF, il Centro meteo europeo; il supercomputer Leonardo, il quarto più potente al mondo; ai quali si aggiungeranno l’INFN, il Cineca, l’ENEA, lo IOR, il Centro nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing, l’Università delle Nazioni Unite dedicata a big data e intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell'habitat umano e le Officine della Conoscenza, il nuovo ufficio di citizen science realizzato dal Comune di Bologna con fondi PON. 


Nel VIDEO il sindaco Matteo Lepore parte dalla storia industriale di Bologna per fare un parallelo fra quello che fu la seta e quello che sarà il digitale e il distretto destinato a ospitarlo, ben collegato a stazione, città e autostrada. 

Aree dismesse

Nella stessa area si trovano anche alcune delle più importanti aree dismesse della città, come l’ex Caserma Sani e le Officine Casaralta e molte altre aree produttive dismesse o sottoutilizzate. Con oltre 210 ettari di aree potenziali da riqualificare, rappresenta il più importante progetto di rigenerazione urbana a Bologna dal dopoguerra: su quest’area convergono già più di 1 miliardo di investimenti pubblici (per la realizzazione del Tecnopolo, linea rossa del Tram,  Metrobus, Via della Conoscenza e il parco del DLF) e si stimano investimenti privati potenziali di eguali dimensioni. A fianco del Tecnopolo, motore della rigenerazione di quest’area strategica nazionale ed europea sarà la Fiera, con un nuovo masterplan che prevede il potenziamento del fronte più urbano del distretto fieristico e la creazione di un nuovo polo dell’intrattenimento e della cultura, a partire dal nuovo ingresso di Piazza della costituzione, che ospiterà il nuovo padiglione polifunzionale, un’arena sportiva, spazi commerciali, culturali e ricreativi, progettati dallo studio MCA di Mario Cucinella; e nelle aree più a nord, proprio di fronte al Tecnopolo, un nuovo “Villaggio dell’innovazione digitale”, che accoglierà nuovi insediamenti di imprese, centri di ricerca e residenze.

TEK Bologna mappa

Parte integrante del masterplan è anche la riqualificazione del Parco Nord, che restituirà alla città più di 50 ettari di parco urbano e una rinnovata Arena Joe Strummer da 25 mila posti. Nei pressi del Parco Nord prenderà forma anche il primo Energy Park di Hera (vedi nota stampa allegata), un ambizioso e innovativo progetto industriale, che tiene insieme investimenti nelle energie rinnovabili, tutela della biodiversità e Missione Clima 2030. Il piano di riqualificazione dell’area prevede anche la progressiva trasformazione di Via Stalingrado – vera e propria spina dorsale del TEK District – in un green boulevard europeo, di cui viene presentato un primo studio di prefattibilità realizzato per il Comune di Bologna da ARUP, con l’obiettivo tra le altre cose di ridurre del 40% le emissioni prodotte dalla mobilità, di 10 gradi la temperatura del suolo nel periodo estivo e realizzare più di 6.000 mq di nuovi spazi verdi e permeabili. Per potere garantire uno sviluppo coordinato dei tanti interventi previsti o potenziali, il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna hanno costituito un gruppo di lavoro congiunto coordinato dall’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla e dall’assessore comunale all’urbanistica Raffaele Laudani. E, più recentemente, è stato anche istituito un tavolo di lavoro con il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica. Il prossimo 13 marzo il TEK sarà presentato con un evento specifico anche al MIPIM di Cannes, la più importante fiera internazionale dell’immobiliare. 

TEK areee

Vicino al Parco Nord sorgerà anche il nuovo progetto di Energy Park di Hera: un impianto agrivoltaico con pannelli fotovoltaici sopraelevati rispetto al suolo.

Il Gruppo Hera realizza a Bologna il suo primo Energy Park che coniuga e mette in pratica sostenibilità energetica, decarbonizzazione, innovazione, riqualificazione ambientale e salvaguardia della biodiversità. L’iniziativa prevede la nascita di un campo agrivoltaico avanzato con pannelli fotovoltaici rialzati dal terreno per consentire la tradizionale attività agricola alimentata dall’energia pulita dei raggi solari, e di una foresta urbana con aree verdi attrezzate e fruibili dai cittadini e con zone dedicate alla biodiversità animale e vegetale. L’Energy Park, progetto strategico per Bologna, insiste sul quadrante nord della città, precisamente nel territorio del quartiere Navile compreso tra la via Ferrarese e attraversato da via del Gomito e via Romita, in continuità territoriale con il Parco Nord. Il progetto sarà realtà entro il 2026 ed è un passo fondamentale per Bologna Missione Clima, il percorso verso la neutralità climatica che il Comune di Bologna si impegna a raggiungere entro il 2030 e al quale Gruppo Hera ha aderito fin da subito. Grazie all’Energy Park, infatti, il risparmio annuo in termini di anidride carbonica sarà di circa 6.000 tonnellate: una risposta concreta del Gruppo Hera alla decarbonizzazione.

TEK

Il progetto Hera nel dettaglio

L’Energy Park si estenderà complessivamente su un’area di circa 50 ettari: su una ventina di ettari di proprietà comunale, in continuità con il parco Nord e delimitata da via Ferrarese e via del Gomito, si svilupperà la foresta urbana; sulla restante trentina di ettari, a nord di via del Gomito, nascerà il campo agrivoltaico.
L’impianto agrivoltaico avanzato combina la produzione di energia solare con l'agricoltura ed è composto da pannelli fotovoltaici rialzati, installati a una distanza dal terreno tale da non interferire con le attività agricole. Di fatto, dunque, la stessa area viene utilizzata due volte. La destinazione attuale dell’area, di tipo rurale, sarà mantenuta grazie all’utilizzo della tecnologia agrivoltaica che permette di produrre energia pulita preservando al contempo l’uso agricolo del suolo. Le strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici sono posizionate ad una altezza da terra tale da consentire il passaggio, sotto, dei mezzi agricoli, riducendo così al minimo l’occupazione di suolo. L’efficienza energetica è garantita dalla tecnologia innovativa: la produzione di energia, infatti, è massimizzata dalla capacità dei pannelli fotovoltaici di inseguire i raggi solari, orientandosi automaticamente nella loro direzione. Il nuovo impianto avrà una potenza totale di circa 14 MW e si prevede una produzione di energia elettrica di oltre 20 GWh all’anno, pari al consumo di quasi 8.000 famiglie, con un risparmio annuo in termini di anidride carbonica di circa 6.000 tonnellate. 
Il parco fruibile dai cittadini è l’altra anima dell’Energy Park ed è un’occasione unica di riqualificazione urbanistica dell’area circostante, dove si trovano centri sportivi e insediamenti urbani. L’infrastruttura consentirà infatti di ampliare la disponibilità di spazi per la fruizione di ambiti naturali o a vocazione naturalistica, integrando zone dedicate alla biodiversità vegetale e animale con zone di parco attrezzato, attraversate da sentieri ciclopedonali aperti a tutti. Il progetto Energy Park per il quale il Gruppo Hera ha ottenuto il brevetto, sarà la prima infrastruttura green in grado di coniugare la produzione di energia rinnovabile, la tutela del suolo, la protezione delle specie animali e vegetali, spazi fruibili dalle persone, e anche la possibilità per i cittadini di compartecipare alla realizzazione di impianti fotovoltaici investendo in una loro porzione e ricevendo in cambio uno sconto sulla propria bolletta pari all’energia prodotta.
L’iter autorizzativo del progetto è già partito. L’avvio della realizzazione dell’Energy Park è previsto nel corso del 2025, l’apertura del parco e l’operatività dell’impianto agrivoltaico sono in programma entro il 2026. 

Spoiler: ecco i rendering

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