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Cronaca

Medico ex Virtus. Secondo il gip "rischio concreto" anche per l'altra donna

Lo sottolinea il giudice motivando le esigenze cautelari per Giampaolo Amato, 64 anni, arrestato per l'omicidio di Isabella Linsalata

C’è un “concreto rischio”, per la donna che ebbe una relazione extraconiugale con Giampaolo Amato, “di subire una sorte analoga a quella della Insalata”. A maggior ragione se la giovane “dovesse decidere davvero di rifarsi una vita”. A scriverlo è il gip Claudio Paris motivando le esigenze cautelari per il medico 64enne arrestato per l’omicidio della moglie, Isabella Linsalata. Il gip ricorda a proposito gli esami fatti dalla moglie nel 2019 che rilevarono la presenza di ansiolitici da lei non assunti.

E poi, nello stesso anno, l’episodio della bottiglia di vino, che la donna bevve a tavola in compagnia del marito per poi sentirsi male, bottiglia che fu presa e conservata dalla sorella. Già dopo quell’episodio, il medico “sa di essere attenzionato dalla cognata e dalle amiche della moglie”, scrive il gip. “Ma nonostante questa consapevolezza, e la previsione dunque di poter esser smascherato guadagnandosi un ergastolo, anche a distanza di quasi due anni e mezzo da quei primi tentativi non riesce ad astenersi dal suo proposito omicidiario, in preda com’è da quell’irrefrenabile e morboso desiderio” dell’altra donna.

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Le intercettazioni e i dubbi su Amato da parte della giovane  

La donna viene peraltro diffidata a luglio 2020 da Linsalata, visti i comportamenti “altamente molesti” che aveva subito, come vengono definiti nell’ordinanza di custodia cautelare. In un caso mandò alla figlia della coppia le conversazioni tra lei e Amato, per dimostrarle l'amore provato dal padre nei suoi confronti.

Agli atti dell’indagine ci sono anche i messaggi tra il medico e la donna con la quale aveva intrapreso la relazione extraconiugale. "Giampaolo, io prima di incontrare te ero felice. Ero una persona normale. Mi hai fatto diventare nevrotica. Tu sei diabolico", gli scrisse in una chat del 16 aprile 2019.

In seguito alla morte di Linsalata, la relazione tra Amato e la giovane, già con alti e bassi, entrò definitivamente in crisi, anche quando lei venne a conoscenza dell'indagine in corso. Diverse, in quel periodo, nei primi mesi del 2022, furono le conversazioni intercettate in cui la donna minacciò Amato di chiamare i carabinieri o di fargli avere una diffida da un legale. Intenzioni che però non hanno avuto seguito perché, come confidato a un'amica, non voleva causargli ulteriori complicazioni nell'indagine in cui era coinvolto.

Sempre agli atti dell’inchiesta c’è una telefonata avvenuta il 1° aprile 2022, quindi alcuni mesi dopo la morte di Linsalata, in cui la giovane donna si rivolgeva così a una sua amica: "Ma secondo te, ci dobbiamo veramente iniziare a pensare, questo qua fuori di testa può aver fatto qualcosa quella sera?". E “questo qua”, per gli investigatori, sarebbe proprio il medico arrestato. La donna, osserva il gip, "mette in campo l'ipotesi che davvero Amato possa aver ucciso la moglie" la sera tra il 30 e il 31 ottobre 2021, e questa circostanza è, secondo il giudice, "elemento a carico di straordinaria importanza".

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