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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Emma e il presunto movente della gravidanza: "L'autopsia chiarirà"

L'incarico per l'esame sui resti della 31enne conferito oggi. Aperto il fascicolo in procura per omicidio, distruzione e occultamento di cadavere

Sarà l'autopsia, il cui incarico è stato conferito oggi dalla procura, a chiarire le cause della morte di Emma Pezemou, la ragazza di 31 anni uccisa e fatta a pezzi, molto probabilmente a opera del suo fidanzato, Jacques Ngouenet, 43 anni, poi trovato morto suicida.

Del caso si occupa il pm Flavio Lazzarini, con la supervisione del Capo Giuseppe Amato. Già nelle prossime ore si potrebbe avere un elemento di conferma circa una ipotesi circolata sul movente del delitto, e cioè che a scatenare il gesto omicida possa essere stata la circostanza che la 31enne fosse incinta di lui. Al momento però questa rimane solo una ipotesi, un presunto movente.

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Omicidio Emma Pezemou: si cerca arma e luogo dove il cadavere è stato sezionato

Intanto, come di rito, è stato aperto un fascicolo, con le ipotesi di omicidio, distruzione e occultamento di cadavere, tutte a carico del 43enne. La squadra Mobile sta cercando a tutto campo i tasselli mancanti per ricomporre le 24 ore trascorse tra l'ultimo avvistamento della 31enne e il rinvenimento dei suoi resti in un cassonetto di Viale Togliatti, poco lontano da dove Pezemou abitava, uno studentato in zona Casteldebole.

All'appello infatti manca ancora sia l'arma del delitto (forse un'arma da taglio) che il luogo dove Ngouenet ha sezionato il corpo della donna. Ulteriori elementi si cercano nel cellulare dell'uomo, così come il verificare se abbia fatto tutto da solo o sia stato aiutato da terzi nel mettere in pratica il delitto.

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Uccisa e butatta nel cassonetto: la macabra scoperta dopo la scomparsa denunciata dalla amiche

Il fatto. Nel pomeriggio di domenica 2 maggio la Polizia è intervenuta in via de Nicola per una segnalazione da parte delle coinquiline della  vittima, Emma Pezemou, originaria del Camerun, preoccupate dal fatto che la donna, 31 anni, non era rientrata nella propria abitazione nè aveva dato alcuna notizia di sè.

Attivate le ricerche, poco dopo è arrivata la tragica scoperta. Il corpo della giovane è stato rinvenuto in un cassonetto di via Togliatti, era stato fatto a pezzi, probabilmente con un'ascia. A portare gli investigatori dritti al cadavere sono state alcune tracce di sangue intorno al bidone del rusco segnalate da alcuni cittadini.

Il giallo ben presto pare avere una pista. Poco dopo il rinvenimento del cadavere di Emma, i poliziotti hanno trovato un altro corpo senza vita. Quello del compagno della giovane: Jacques Ngouenet, 43 anni, anche lui del Camerun, che era da qualche tempo ospite di una comunità per problemi psichici.

L'uomo si sarebbe ucciso impiccandosi. A far propendere per l'ipotesi di omicidio - suicidio un biglietto. Lo avrebbe scritto lo stesso 43enne, in francese, con frasi un po' sconclusionate. Lo scritto conterrebbe, secondo gli investigatori, elementi che fanno capire le sue responsabilità nel fatto.

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