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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

La prima linea dei Pronto soccorso, bandi deserti e personale carente, Ausl: "Stiamo provvedendo"

Un gruppo di 20 medici degli ospedali di Bentivoglio, Budrio e San Giovanni in Persiceto ha segnalato turni e carichi di lavoro massacranti, code interminabili di pazienti e nessuna soluzione all'orizzonte

L'Ausl di Bologna, "anche attraverso l'istituzione del Dipartimento emergenza interaziendale, sta cercando di dare risposta alle problematiche, note da tempo alle istituzioni".

E' la replica che parte dall'Azienda dopo che un gruppo di 20 medici degli ospedali di Bentivoglio, Budrio e San Giovanni in Persiceto ha segnalato turni e carichi di lavoro massacranti, code interminabili di pazienti e nessuna soluzione all'orizzonte. A soffrire sono i Pronto soccorso per criticità che ormai "croniche e non sono più sostenibili, come dimostrano le recenti e ripetute dimissioni di medici" di questo servizio.

Bandi deserti per i Ps

L'Ausl assicura che ci si sta lavorando. In un anno sono stati banditi quattro concorsi e due avvisi pubblici per reclutare nuovi medici: per lo più sono andati deserti, ma hanno anche permesso di reclutare tre unità nell'area Stroke, di cui nei prossimi giorni due già operative.

"Va riconosciuta la buona partecipazione dei medici in formazione specialistica in medicina d'emergenza urgenza, che tuttavia hanno percorsi di inserimento e necessità di conciliazione tra formazione e lavoro, che non li può rendere da subito equiparabili ai medici specializzati", sottolinea poi l'Ausl. Insomma, c'è anche un fattore 'tempo' nell'approntare le soluzioni che ha una sua incidenza.

Il neo dipartimento interaziendale dell'emergenza sta strutturando, spiega ancora l'Ausl, "un modello integrato che vede nella rotazione dei professionisti tra Hub e Spoke, un punto di forza, non solo per il reciproco supporto (già in atto nelle sedi appenniniche), ma soprattutto per l'acquisizione di competenze allargate e integrate, visto che la risposta all'urgenza di Hub e Spoke sono declinate in modo diverso e reciproco. Questo con l'obiettivo di sostenere un sistema pubblico di alta qualità, ma particolarmente oneroso in termini di impegno professionale, consci che sono necessari tempi che consentano la formazione di nuovi medici e la loro totale autonomia". (Dire)

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