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Economia

Confesercenti dalla Prefetta Ferrandino: "Il futuro è un nostro diritto"

Un pacchetto di richieste sono state presentate a Francesca Ferrandino: dalla moratoria sui mutui, alla cancellazione dell'Imu e della Tari

Un pacchetto di richieste sono state presentate oggi 28 ottobre 2020 a Francesca Ferrandino, Prefetta di Bologna, dai dirigenti di Confesercenti Bologna e Confesercenti Territorio Imolese per chiedere l’apertura di un tavolo di crisi e l’assunzione di una serie misure a sostegno dei pubblici esercizi.

Gestori di bar, ristoranti, pub, locali della notte e negozi aderenti a Confesercenti si sono ritrovati all’ingresso del Palazzo della Prefettura con l'obiettivo di far rivedere al Governo una serie di misure adottate nel nuovo DPCM che hanno colpito il settore della somministrazione di alimenti e bevande.

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Nel corso del sit-in la Prefetta Ferrandino ha ricevuto Massimo Zucchini e Loreno Rossi, rispettivamente Presidente e Direttore provinciale di Confesercenti Bologna, che hanno consegnato le 12 richieste:

1. Garantire liquidità all’impresa attraverso il ristorno per mancato incasso, rapportato a tutto il 2020 e a tutto il periodo di “emergenza sanitaria”, vigilando anche sull’utilizzo dei 4 miliardi annunciati dal Presidente Conte per le imprese, che occorre destinarli direttamente ai settori più colpiti; 
2. Prorogare ulteriormente la moratoria sui mutui per tutto l’anno 2021;
3. Decontribuzione per tutti i dipendenti in forza all’azienda, qualunque sia la data di assunzione e l’inquadramento.
4. Prevedere forme di accesso al credito agevolate specifiche alle esigenze dei diversi settori:
a) erogazione veloce a tutte le imprese già beneficiarie del finanziamento dei 25.000 euro di una ulteriore somma minima di 50.000 euro. Operazione da effettuarsi senza istruttoria bancaria (già fatta per la prima richiesta). Garanzia statale al 100%. Restituzione in 15 anni con preammortamento di 2 anni.
b) ulteriore misura di credito senza limite massimo, con veloce istruttoria bancaria, con garanzia statale al 100% e restituzione in 15 anni con preammortamento di 2 anni. 
5. Estendere a tutti i mesi dell’anno (e a tutto il periodo di emergenza sanitaria) il credito d’imposta per gli affitti e provvedere al blocco degli sfratti; 
6. Cancellazione della rata Imu 2020;
7. Intervenire per una riduzione dei costi delle utenze (costi fissi) rimodulandoli ai soli periodi di apertura dell’attività e al calo del fatturato registrato; 
8. Dehors. Per tutto l’anno 2021 occupazione straordinaria senza canone di occupazione né TARI. Possibilità di riscaldare e contenere il più possibile il freddo con paratie, utilizzabili anche nei mesi invernali.
9. TARI (Tassa rifiuti locale). Esenzione totale per tutto il 2021. Esenzione a consuntivo per i giorni di chiusura del 2020. Gli eventuali acconti pagati nel 2020 saranno validi per il pagamento del tributo del 2022

10. Intervenire su flessibilità e diminuzione del costo del lavoro (semplificazione del lavoro a chiamata, riduzione del costo del contratto a tempo determinato). A questo proposito si rende indispensabile prorogare tutti gli armonizzatori sociali in deroga fino a quando sarà necessario;
11. Rafforzare le misure messe a disposizione già nel 2020 incrementandole per il 2021. 

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“Una parte significativa delle misure indicate alla Prefetta Ferrandino – ha ribadito il Presidente Massimo Zucchini al termine dell’incontro – è applicabile anche ad altri soggetti che fanno parte della stessa filiera e che (al pari delle attività di somministrazione di alimenti) subiscono i contraccolpi negativi delle misure anti-Covid. A cosa mi riferisco? Mi riferisco, prima di tutto, agli agenti e ai rappresentanti di commercio del settore Horeca, ai grossisti, insieme ai produttori, ai fornitori diretti e a quanti lavorano nella logistica. L’auspicio è che nelle misure che verranno
adottate si tenga conto anche di questa categoria di lavoratori”.

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“Per cercare di portare più aiuti alle attività che stanno soffrendo in questo periodo di seconda ondata della pandemia – ha proseguito Zucchini – abbiamo chiesto alla Prefetta di Bologna l’apertura di un tavolo di crisi. Abbiamo riscontrato nel Prefetto che c’è massima attenzione ai problemi delle nostre imprese e a quanto sta succedendo a livello sociale, cercando di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per portare a casa dei risultati. In primo luogo, gli operatori economici chiedono che il Dpcm ci porti dei soldi per potere affrontare le difficoltà di tutti i giorni, e poi tanti altri provvedimenti che possono arrivare sia a livello nazionale, che regionale e locale. Avere ancora oggi le istituzioni come interlocutore è un grande passo in avanti”. 

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