Spaccio in Montagnola
Qual é il motivo per cui Gambiani, Nigeriani e Senegalesi possono vendere droga impunemente sulla rampa della Montagnola? Ogni weekend, da mesi, decine di Africani (senza nessuna connotazione razzista, lo dico come direi a uno di Modena che è emiliano), stazionano nella rampa che porta alla Montagnola. Spacciano dentro al Mercato della Piazzola che si svolge ogni venerdì e sabato. È inequivocabile e alla luce del sole. Perchè? È una nuova merceologia introdotta? Un paio di settimane fa, all'indomani dell'ultimo attentato terroristico a Londra, uno di questi spacciatori (e non ci siano dubbi a proposito sulla loro attività lavorativa) ha iniziato a urlare in inglese "italiani di merda, morirete tutti, e non andrete neanche all'inferno, morirete tutti tra le fiamme, sta per arrivare la morte per voi" e intanto rideva. (Ho tradotto per comodità) Questo squallido siparietto è andato avanti qualche minuto, ed io ho chiamato la polizia. La polizia ha fatto i debiti controlli, evidentemente non é stato riscontrato nulla da eccepire sullo stato legale di questa persona a Bologna, e la polizia si è allontanata. Appena fuori portata, detto soggetto ha iniziato a urlare "fanculo la polizia, fanculo i carabinieri, venite, tanto non potete fare niente". Oltre a comprendere lo stato di frustrazione che indubbiamente fa parte ormai della vita lavorativa delle nostre forze dell'ordine, e per cui mi rattristo, trovo assolutamente indegno di una città, paese o metropoli, il fatto che l'amministrazione, ben consapevole della criticità di una zona della città, la abbandoni alla mercé di spacciatori, che oltre a delinquere, defecano e urinano all'aperto tra la folla del mercato in un parco pubblico con bambini. (Ricordo che al centro di questo parco c'è anche una scuola dell'infanzia.) Questo, per me, è assolutamente inaccettabile, e se questo è il risultato del lavoro delle persone delegate al governo della città, credo occorra ripensare alla distanza tra chi vive la città e chi la amministra, e al vuoto incolmabile che le separa. Deluso più che mai, porgo cordiali saluti Marco Pugnaghi