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Cronaca

Dal cliché del bravo ragazzo, al bisogno di pene più severe. Alessandra come Giulia

E' la legale della famiglia della bolognese uccisa dall'ex compagno, Giovanni Padovani, ad accostare i due tragici fatti mentre in aula è stata presentata la perizia sull'ex calciatore: in 131 pagine si certifica la non infermità mentale

Due donne morte ammazzate negli ultimi giorni, Francesca Romeo e Giulia Cecchettin, la prima in quello che sembra un agguato, la seconda per mano del suo ex fidanzato. 

Oggi Bologna si trova ad affrontare una nuova seduta del processo per un altro femminicidio, quello di Alessandra Matteuzzi, uccisa il 23 agosto 2022 dall'ex fidanzato Giovanni Padovani.

In tribunale vengono sentiti i periti, Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, che hanno già messo nero su bianco la non infermità di mente dell'ex calciatore, detenuto nel carcere di Reggio Emilia, come stabilito dalla Corte di assise di Bologna, dopo che i legali avevano chiesto un trasferimento al Rems (residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza). 

La perizia in 131 pagine 

Pietro Pietrini e Giuseppe Sartori, coadiuvati da Cristina Scarpazza, a cui lo scorso 19 luglio la Corte d'Assise di Bologna, presieduta dal giudice Domenico Pasquariello, aveva affidato una nuova perizia psichiatrica, chiedendo loro di accertare se "all'epoca dei fatti di cui è accusato (omicidio aggravato da stalking, premeditazione, futili motivi e legame affettivo con la vittima, - ndr), fosse affetto da patologie psichiche tali da inficiarne la capacità di intendere e di volere, in tutto o in parte", rilevano nelle loro 131 pagine di analisi che "non vi era nel periodo antecedente e coevo al reato alcun elemento di psicopatologia... tale da configurare un'infermità di mente" e Padovani "presenta tutte le caratteristiche che ci portano a concludere per una piena capacità di intendere al momento della commissione del reato".

"Si ripete lo stesso cliché del bravo ragazzo"

"Si ripete lo stesso cliché: lui un 'bravo ragazzo' che le faceva i biscotti, che quindi non può essere considerato capace di gesti tremendi", dice l'avvocata Chiara Rinaldi, difensore di parte civile per i familiari di Alessandra, come riporta l'Ansa. "Siamo nella stesso binario della povera Alessandra. Quindi anche la famiglia della povera Giulia probabilmente dovrà sopportare quello che Stefania (sorella di Alessandra Matteuzzi -  ndr) ha sopportato in questi mesi". 
"Come ho sempre detto aspetto solo giustizia, mi è rimasta solo quella, mia sorella non la porta più in vita nessuno", ha detto Stefania "finalmente se ne sta parlando, bisogna fare tante cose, sia prima dei delitti, ma servono anche pene più severe", ha aggiunto.

Nei giorni scorsi il tribunale di Bologna ha emesso misure di sorveglianza speciale nei confronti uomini responsabili di maltrattamenti e violenza di genere ripetuti nei confronti di ex compagne. 

Oggi, il nuovo questore di Bologna, Antonio Sbordone ha parlato di intervento sul carnefice: "Siamo in ritardo, è necessario spostare l'attenzione dal lato del maltrattante o dell'assassino, a fronte dell'emancipazione della donna, gli uomini dimostrano una arretratezza culturale, non stando al passo". 

83 donne uccise in ambito familiare/affettivo

Nel periodo 1 gennaio – 12 novembre 2023 "sono stati registrati 285 omicidi, con 102 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner", fa sapere il Viminale. Quindi la cifra aumenta con la dottoressa uccisa in Calabria e la laureanda in ingegneria ritrovata in una scarpata dopo aver incontrato il suo ex fidanzato, Filippo Turetta, catturato in Germania

Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, si registra un incremento sia del numero degli eventi, si legge nel report del Ministero, che da 274 arrivano a 285 (+4%), sia delle vittime di genere femminile, che da 101 passano a 102 (+1%).

Anche per quanto attiene ai delitti commessi in ambito familiare/affettivo, rilvea il rapporto, si evidenzia un aumento nell’andamento generale degli eventi, che passano da 120 a 125 (+4%), mentre fa registrare un decremento il numero delle vittime di genere femminile, che da 88 diventano 82 (-7%). In aumento, rispetto allo stesso periodo del 2022, sia il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 56 diventano 58 (+4%), che quello delle relative vittime donne, le quali da 51 passano a 53 (+4%). Infine, nel periodo 6 – 12 novembre 2023 risultano essere stati commessi 2 omicidi. 

"E' necessario partire dall'educazione e partire sempre prima"

Il 24 novembre, nella sala Farnese di Palazzo d'Accursio, verrà lanciato il progetto "Di-Segni di non amore", un concorso per studenti e studentesse delle scuole medie (150) che fino all'8 marzo  presenteranno disegni e opere che parlano di violenza di genere e rispetto: "E' necessario partire dall'educazione e partire sempre prima" spiega Silvia Gentilini, poliziotta, dirigente dell'anticrimine. 

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