Cronaca

Tragedia sul lavoro: 52enne muore nella notte all'Aeroporto

E' accaduto durante le operazioni di carico e scarico di un mezzo pesante

Noemi di Leonardo Giornalista BolognaToday 14 settembre 2023 08:34

Aveva 52 anni ed è morto nella notte all'Aeroporto di Bologna, Alfredo Morgese, residente nel modenese., vittima dell'ennesimo incidente sul lavoro.

Questa notte alle 3, durante le operazioni di carico e scarico di bitume da un mezzo pesante sulla pista per i lavori di manutenzione, sarebbe rimasto schiacciato. La vittima, lavoratore di lunga esperienza, era in forze da 14 anni presso la ditta modenese Frantoio Fondovalle che si occupa dei lavori al Marconi.

Sul posto, oltre ai sanitari del 118, il primo intervento è stato effettuato dalla Polaria, in seguito i rilievi sono stati affidati agli addetti della Medicina del lavoro.

Un altro incidente mortale sul lavoro si era registrato lo scorso luglio quando aveva perso la vita Sorin Frantoaei, 55 anni residente a Decima, finito sotto alcune travi metalliche mentre lavorava a un ponteggio, rimanendo schiacciato tra il materiale e il camion che stava manovrando.

ALFREDO MORGESE

Incidente sul lavoro all’Aeroporto Marconi, dichiarazione del sindaco Matteo Lepore

Sulla tragedia consumatasi al Marconi interviene l'amministrazione comunale: "A nome mio e della città esprimo il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio che purtroppo questa notte ha perso la vita mentre svolgeva il suo lavoro all’Aeroporto Marconi di Bologna". Così il sindaco Matteo Lepore, aggiungendo: "E’ l’ennesimo episodio di morte sul lavoro che si verifica nel nostro Paese. Le autorità competenti stanno accerteranno ora le responsabilità per questo episodio. Ma occorre l’attenzione e l’impegno di tutti affinché questa piaga cessi, con maggiori investimenti sulla formazione e la sicurezza sul lavoro e lavorando sia a una nuova cultura del lavoro sicuro sia all’innovazione tecnologica nei dispositivi di prevenzione”.

Alle parole del primo cittadino sono seguite una serie di reazioni, a catena, da parte della politica e del mondo sindacale locale. Monta la rabbia e si invoca una legge che introduca il reato di omicidio sul lavoro.