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Lunedì, 29 Aprile 2024

Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

Cos'è questa storia dei gatti scomparsi in Appennino

Mentre serpeggiano le ipotesi più disparate, alcune anche assai fantasiose, cerchiamo di ricostruire le piste più accreditate per capire cosa possa essere accaduto ai mici spariti a Monzuno e dintorni. Verità più vicina grazie a un questionario

Tutta questa storia delle misteriose sparizioni feline mi fa venire in mente il libro di Kawamura Genki "Se i gatti scomparissero dal mondo". Ma purtroppo non è un romanzo quello che stanno vivendo i proprietari degli almeno 33 gatti che da giugno a oggi, dalle parti di Monzuno e Vado (ma ci espandiamo fino a Sasso Marconi e Rioveggio) non sono più rientrati a casa dopo il loro girovagare abituale nelle zone di conforto di ogni giorno e di ogni anno (non sono cuccioli, alcuni arrivano ai 16 anni).

La notizia, uscita prima timidamente su qualche pagina locale e in rete (soprattutto grazie alla "taglia" di 4 mila euro offerta in cambio del presunto autore/rapitore/collezionista seriale) e poi nella classica modalità virale (non è mancato il supporto di una follower coinvolta direttamente dalla vicenda) ha scatenato varie teorie e ipotesi, alcune fantasiose e infondate, altre plausibili ma da provare. Considerandomi impropriamente gattara (la definizione che si legge sul dizionario è "persona, quasi sempre di sesso femminile, che nutre e cura gatti randagi” e io in effetti non lo faccio) non ho potuto evitare di mettermi nei panni di uno dei proprietari dei mici scomparsi sull'Appennino bolognese, provando una grande tristezza. E poi, un mistero è sempre un mistero, che si parli di rapimenti, di furti o di altri fatti inspiegabili.  

La vera novità, fra post compulsivi e promesse di ricompense (quelle delle taglie, concetto che paradossalmente e tristemente si ricollega proprio alla caccia) che aumentano di valore in modo direttamente proporzionale al numero di gatti ingoiati dal vuoto, arriva dall'idea di qualcuno che (guarda caso) di animali è davvero esperto e studioso (ecco il metodo scientifico che finalmente si fa largo): far girare un questionario che permetta di tracciare i profili dei pelosi scomparsi (intanto e almeno andando per esclusione). Ad averla è stato Davide Celli (attivista ecologista, consigliere comunale e figlio del famoso entomologo bolognese Giorgio Celli ndr) e a diffonderlo ci sta pensando Ramona Gironi Romagnoli, amministratrice di un gruppo Facebook della zona interessata. 

Il questionario e le ipotesi più probabili

Ecco quali informazioni chiede il questionario: nome, età, colore e sesso del gatto, giorno e ora della scomparsa, luogo di residenza e luogo di sparizione, dove è stato avvistato l'ultima volta da estranei, era solito uscire alle...e rientrava alle..., peso approssimativo, condizioni fisiche ottime/qualche acciacco ma se la cavava/malato/risentiva dell'età, sterilizzato sì/no, microchip sì/no, carattere dell'animale e se si faceva avvicinare facilmente da chiunque (si sarebbe potuto far prendere in braccio e portare via da un estraneo?), se aveva mangiato nelle ore precedenti alla sparizione, se vicino al luogo della sparizione sono presenti cani tenuti chiusi in un recinto o in un giardino, valutazione del recinto e/o la recinzione della proprietà (è in grado di contenere i cani?) perfetta: nessun animale può scavalcarla o scappare/precaria/inesistente. Se sono stati avvistati animali liberi, tipo canidi, volpi o tassi, nei mesi, giorni, ore, precedenti alla sparizione, quali animali in caso affermativo. Se nei luoghi frequentati dal gatto scomparso si aggirano cacciatori: mai/una volta mi è capitato di vederne qualcuno/ogni tanto/spesso e se si sono sentiti spari recentemente. Se sono spariti altri animali domestici come altri gatti, cani,  galline, oche o fagiani? Se sì, indicare quali e quanti Se nei luoghi frequentati dal gatto, nei paraggi, si svolgono anche attività orticole e se si è notata la presenza di cibo abbandonato o di gabbie/trappola nelle vicinanze della casa dove dimora il gatto e nel caso di risposta affermativa indicare dove. Qualcuno si è mai lamentato per la presenza del gatto? Voi, (o qualcun'altro con cui avete parlato) avete notato qualcosa di strano nei giorni precedenti alla sparizione? Indicare anche fatti che non sono stati messi in relazione alla sparizione Se è stata sporta regolare denuncia di smarrimento ai Carabinieri? Se è stata resa pubblica la sparizione del gatto sui social o con cartelli affissi per strada o nelle attività commerciali. Se si è notato spaghi o lacci appesi agli alberi/rami/cespugli, in prossimità dei luoghi frequentati dal gatto. Se sono stati avvistati resti o carcasse di animali diversi dal gatto nei dintorni di casa e se il gatto aveva un collarino. Nel caso, se questo sia stato ritrovato specificare se era chiuso o slacciato e se recava tracce di sangue o se invece era intonso. 

"Al momento abbiamo in mano solo una decina di questionari, ma c'è chi si è incaricato di raccoglierli contattando tutti i proprietari di gatti smarriti e abbiamo anche allargato la cerchia inglobando altre località come Monghidoro o Vergato - spiega Celli, che è disponibile a darmi dei chiarimenti su tutta la faccenda - Posso solo andare per esclusione: non è un lupo, non è un'aquila, insomma, non è un selvatico e secondo me non è neanche una 'gattara'. Aspetto di vedere i questionari compilati per avere un idea più precisa. Bisogna capire se c'è qualcuno a monte delle sparizioni o se si tratta di un animale che si è specializzato in una strategia di caccia anomala". 

Gatti scomparsi da Monzuno e dintorni: gli appelli

Lupo, aquila o collezionisti di gatti 

Ma come si esclude l'ipotesi del lupo? "Il gatto diventa la preda di un lupo quando, per esempio, frequenta le colonie feline e incomincia predando animali deboli o piccoli. C'è una sostanziale differenza tra i cani e i lupi. I cani (anche quelli inselvatichiti) possono contare sull'uomo, se preda o un gatto e ci rimettono un occhio subito chiedono aiuto, un lupo non ha la stessa possibilità e quindi muore nel bosco. Per questo il lupo deve avere il modo di specializzarsi in un tipo di caccia che preveda una preda che non rientra nel novero delle sue abitudini.

A questo aggiungo che se fosse stato un lupo, la predazione si sarebbe accompagnata a un evidente carattere confidente. Avete presente l'orsa Amarena? Lei aveva un carattere confidente e se fossero stati dei lupi confidenti a predare i gatti li avremmo visti aggirarsi fra i tavoli della gelateria di Vado come se niente fosse. Certo, di lupi ne sono stati visti, ma si è trattato di avvistamenti occasionali. E ricordiamoci della pantera di Grizzana Morandi che si scoprì essere un gatto del Maine. La padrona, dopo le prime denunce se ne uscì sui giornali dicendo di lasciarla stare, era grande, ma innocua...". 

I gatti domestici come i nostri, ai quali serviamo pappe e prelibatezze su piattini eleganti e personalizzati perdono il loro istinto a difendersi nel caso si trovassero di fronte a un nemico? "Dipende dal tipo di gatto. Ogni gatto è un mondo a sé e ha un etogramma diverso dall'altro. Io possiedo un gatto che vive in casa e se ne infischia di lucertole e uccellini: malgrado sia cosi casalingo, l'ultima volta che ha incontrato un cane ho dovuto aprire un mutuo per pagare le spese veterinarie. Il cane non aveva esperienza, se l'avessero abituato a ingaggiare un confronto non so chi sarebbe uscito vivo. Per questo stiamo distribuendo i questionari, per capire di che gatti si trattava, se erano socievoli o guardinghi, forti o vecchi. Sono tutte informazioni che posso o far luce sul colpevole".

L'ipotesi di un mercato di gatti? "Potrebbe esistere un mercato di gatti fatti passare per abbandonati, quindi che non sono venduti, ma ceduti in cambio di un'offerta. Ma non è questo il caso. Molti dei gatti scomparsi non si sarebbero fatti prendere e catturare. Non è semplice catturare un gatto schivo. Le gabbie si notano. Sono enormi. Ci vuole un'auto familiare o un furgone e il gatto catturato piange. Escluderei questa ipotesi ed eliminerei anche quella dell'aquila poiché molti gatti avevano un peso di molto superiore alla capacità di sollevamento di un rapace. La teoria del 'foraggiamento ottimale' esclude questa possibilità".

Cosa emerge dai primi questionari 

Dunque al momento di questionari già compilati ne abbiamo una decina. E che cosa rivelano? Ho dato una sbirciata e con il prezioso aiuto di Ramona a qualche deduzione ci si arriva: quel che sappiamo è che nessuno degli animali spariti era un cucciolo, che sono spariti tendenzialmente di prima mattina, che per la maggiore non sono di razza. Nella maggior parte dei casi sono stati avvistati nelle vicinanze delle zone frequentate da animali selvatici come volpi, tassi e lupi, che erano tutti domestici e non facilmente avvicinabili da estranei. Tutti i dieci di cui sappiamo qualcosa di più erano in ottime condizioni di salute e sono scomparsi in un periodo che va da giugno ad agosto, con intensificazione nell'ultimo mese e mezzo. Le zone di sparizione: Monzuno e frazioni (Vado e Rioveggio ma anche zona Allocco). Erano tutti sterilizzati ed escludiamo quindi la fuga d’amore. L'appello adesso bisogna farlo a chi non ha ancora fornito tutte queste informazioni: per farlo basta fare un passaggio nel gruppo Facebook "Sei di Vado (Monzuno) se...". 

Serial killer, collezionisti di gatti e altre figure fantasiose  

Il messaggio è: andiamoci piano. Parlare con tanta facilità di sette esoteriche e sacrifici animali, assassini seriali di mici e gattare che collezionano gatti all'infinito (magari dentro case fatte di crocchini al tonno) potrebbe portare a un'atmosfera davvero poco sana, così come in parte è già successo. C'è chi sta soffrendo perché quel componente della famiglia altezza ginocchio non c'è più e non torna ma c'è anche chi mette in giro teorie inquietanti che andrebbero evitate. Parlando con la signora Eleonora, che ogni giorno dal 27 agosto (erano le 8.30 del mattino quando è sparito) non vede il suo gattone di 16 anni Tito, ci viene da immaginare un bel lieto fine, con tutti i gatti scomparsi che tornano in gruppo (un po' Pifferaio Magico e un po' Aristogatti) nelle loro case, affamati di cibo e coccole, pieni di fusa per chi li ha aspettati fino a quel momento. 

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