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Venerdì, 26 Aprile 2024
La terza via

La terza via

A cura di Massimiliano Cordeddu

Massimiliano Cordeddu è un giornalista professionista di origine sarda trasferitosi a Bologna nel 1999. Dopo la laurea magistrale in Scienze politiche e in giornalismo, ha lavorato nell’ufficio stampa dell’ex ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Attualmente dirige tre riviste universitarie (Cubo, Studi di estetica e Aldrovandiana), ma è anche assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale (Din) dell’Alma Mater Studiorum. Coordina la comunicazione dell’associazione nazionale 'Magistratura democratica'. Opera da alcuni anni come volontario nel terzo settore, collaborando con le ‘Cucine popolari’ fondate da Roberto Morgantini, per le quali ha ideato il nuovo sito, cura i rapporti con la stampa e gestisce i social media. Da questa passione per il volontariato nasce l’idea di questo blog dedicato al terzo settore. Per contatti: massimiliano.cordeddu@unibo.it

La terza via Pilastro

Dentisti solidali, l'archistar Cucinella e Morgantini per chi ha fame ma non ha denti

Un ambulatorio dentistico odontoiatrico solidale avveniristico sta sorgendo nel periferico quartiere Pilastro di Bologna. Ideato dalla prof.ssa Gabriela Piana dell’UniBo, progettato dall’archistar Mario Cucinella, benedetto dal cardinale Zuppi

Intorno alla mezzanotte del 24 marzo 2021 uno squillo del cellulare rompe il silenzio nel mio bilocale a San Lazzaro di Savena. Ricordo ancora quella telefonata ricevuta a tarda sera. Era uno di quei giorni in cui la pandemia dominava tutte le aperture dei telegiornali e dettava l’agenda dei governi. Dei medici, invece, ormai diventati delle autentiche star, imperversavano nei talkshow a tutte le ore del giorno e della notte. Il tono entusiasta dell’uomo all’altro capo del telefono mi incuriosì, non foss’altro perché stonava col pessimismo generale imperante di quel particolare periodo. La sua euforia mi risvegliò dal torpore in cui ero caduto. E’ questo l’effetto che fa la voce del commendatore Roberto Morgantini, inventore assieme alla bellissima e intelligente consorte Elvira Segreto, di quelle quattro meravigliose creature chiamate Cucine popolari. 

La notizia che di lì a poco mi avrebbe annunciato non era l’apertura di una nuova pop-cucina, ma la ‘pazza idea’ della professoressa Gabriela Piana, docente dell’Università di Bologna, di aprire un ambulatorio odontoiatrico solidale al Pilastro. Iniziativa che Morgantini aveva deciso di appoggiare con quell’entusiasmo e quella verve che da sempre contraddistingue il nostro eroe metropolitano dalla lunga barba bianca. «Un dentista popolare!», esclamai. «Esattamente - rispose Morgantini - perché capita molto spesso che chi ha fame non ha i denti». 

Il giorno seguente facemmo il primo sopralluogo in quello che sarebbe diventato l’ambulatorio dentistico, ricavato all’interno di un immobile di proprietà dell’Acer (Ente di edilizia residenziale pubblica, nda) al piano terra di un palazzo nella prima periferia bolognese, un tempo locale adibito a pizzeria. Eravamo tutti muniti di mascherina, non solo a causa delle norme anti coronavirus vigenti all’epoca, ma perché costretti dalla polvere e dalle ragnatele che si erano impadronite di quelle sale abbandonate da tempo. 

Morgantini arrivò insieme al suo amico Mario Cucinella, progettista delle nuove torri del Comune sorte in via Fioravanti. Il papà delle Cucine popolari coinvolse l’archistar, anzi lo travolse, suo malgrado, in questa nuova avventura. E da lì a poco, in  quella fredda mattina, arrivarono gli altri soci promotori dell’ambulatorio odontoiatrico solidale; l’ideatrice prof.ssa Gabriela Piana e la vedova del giuslavorista ucciso dalle Nuove Brigate Rosse, Marina Orlandi Biagi. Qualcuno addirittura in stampelle,  pur di non perdersi la genesi di un progetto che avrebbe cambiato il volto di un quartiere popolare. Rendendolo migliore e certamente più umano. Quasi nessuno dei fondatori si conosceva, così iniziò uno scambio reciproco di contatti cellulari ed e-mail. In una fase successiva, sempre il commendatore della solidarietà, ha coinvolto Luca De Poli, Pmo & Wealth Manager Azimut. Il fondo d’investimento ha donato 50 mila euro per le prime spese da affrontare. Gli altri membri provengono dalla società civile e dalla facoltà di Odontoiatria dell’Università di Bologna, tra cui la presidente Gabriela Piana, che ha donato parte delle attrezzature. 

L’obiettivo dichiarato dai soci fondatori è quello di creare un ambulatorio in grado di accogliere i pazienti in un clima sereno. Un luogo nel quale erogare terapie odontoiatriche e riabilitazioni protesiche, attraverso un gruppo di odontoiatri e igienisti dentali che lavorerà su base volontaria e a titolo gratuito. L’ambulatorio sarà convenzionato con i corsi di laurea in odontoiatria e protesi dentaria e igiene dentale dell’Unibo, in modo da permettere agli studenti degli ultimi anni di corso di effettuare il previsto tirocinio.

I futuri dentisti acquisiranno non solo conoscenze professionali, ma affronteranno anche un percorso di crescita umano e sociale. L’educazione dei pazienti, in particolare quelli più piccoli, nel prevenire le malattie del cavo orale attraverso buone pratiche e uno stile di vita sano improntato all’igiene orale e alla sana alimentazione quotidiana.

Per realizzare questo progetto serve la collaborazione di tutti, anche la tua, dona se vuoi attraverso questo Iban:

IT62S0306909606100000180941 

Causale: Chi ha fame non ha i denti. 

Oppure con carta di credito: 

www.ambulatorioodontoiatricosolidale.it/donazioni-e-iscrizioni/

Mentre se oltre ai denti vuoi donare un pasto caldo ai 600 ospiti che affollano le 4 Cucine popolari, dona attraverso questo Iban intestato a Civibo Odv

IT68A0707202408000000182464
Causale: Chi ha fame non ha i denti.

Oppure con carta di credito: 

www.cucinepopolari.org/donazioni/ 
 

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