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Il bonus musica e quei 750mila euro di rimborsi che non arrivano. Partono le denunce

Il rimborso promosso la scorsa estate da un'associazione. Centinaia richieste approvate, ma diversi beneficiari non hanno visto un soldo. Denunce per truffa partite anche da alcuni negozi coinvolti: "Non ci abbiamo dormito la notte"

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Nell’estate del 2023, tra i tanti musicisti che vivono a Bologna ha cominciato a circolare la voce di un bonus per l’acquisto di strumenti musicali. Si trattava di un rimborso, fino al 100% della spesa, sull’acquisto di attrezzatura musicale. A proporlo, una associazione chiamata Risparmio Club, con tanto di sede fisica, numero di telefono e contatto mail. 

Ad oggi l’associazione non risulta tra quelle iscritte al Runts (Registro unico nazionale del terzo settore). Inoltre, sul sito di Risparmio Club non è mai stata specificata la provenienza di questi fondi, giustificati con l’evasiva dicitura “provenienti da enti pubblici e privati”. La sede dell'associazione, indicata in uno stabile di via della Beverara, sembra ospitare solamente delle abitazioni private, mentre il numero di telefono fisso risulta inattivo.

Il lancio del bonus musicale

A spiegare il funzionamento del bonus è Andrea (il nome è di fantasia perché preferisce al momento non esporsi), un musicista che vive a Bologna e che sta ancora aspettando le rate del rimborso. “Io ne ho sentito parlare per la prima volta da alcuni amici e conoscenti, e poi su Facebook c'era una forte pubblicità su vari gruppi musicali di tutta Italia di questo bonus per l'acquisto di strumenti musicali dato da questa associazione che si chiamava Risparmio Club. A Bologna, che è una piazza molto attiva dal punto di vista musicale, sono tante le persone che ne sono venute a conoscenza. C’è stato un bel passaparola. Ovviamente sono andato a vedere sul sito di Risparmio Club, dove veniva spiegato che questo bonus funzionava in maniera molto semplice: si acquistava il materiale in uno dei negozi convenzionati – sei o sette in tutta Italia, di cui tre solo in Emilia-Romagna – si sottoscriveva un modulo e si inviava la ricevuta alla mail indicata sul sito di Risparmio Club. Il rimborso era dell’80% se chi acquistava aveva più di 25 anni e addirittura del 100% se chi acquistava aveva meno di 25 anni”. 

Le poche discriminanti, oltre a quella di acquistare il materiale in uno dei negozi convenzionati, erano quelle di non superare una spesa individuale massima di 2.500 euro e di completare l’acquisto entro il 25 settembre 2023 o comunque entro la fine dei fondi a disposizione, che complessivamente ammontavano a ben 750mila euro. Un'occasione ghiotta, forse troppo ghiotta. Così, per sicurezza, Andrea chiama uno dei negozi musicali convenzionati che si trova qui a Bologna, e viene rassicurato sull’affidabilità dell’associazione Risparmio Club: “Mi hanno spiegato che c'era questa associazione era affidabile e che avevano a disposizione molti fondi. Inoltre, il codice dell'agenzia delle entrate corrispondeva al nome dell'associazione. Per questo, io e l’amico con cui abbiamo acquistato gli strumenti musicali ci siamo fidati”.

Similmente ad Andrea, centinaia di persone hanno chiesto e ottenuto, almeno formalmente, la conferma della ricezione del bonus. Lo schema era sempre lo stesso: una mail di conferma e la promessa di rimborso diviso in dieci rate a partire dal mese successivo rispetto all’acquisto fatto.

Risparmio Club e la mail di conferma per il bonus musica

I rimborsi che non arrivano

Ma ad una larga parte dei beneficiari i rimborsi non sono  arrivati. Sul sito di Risparmio Club, in autunno, era apparso un avviso in cui venivano spiegate le ragioni dei ritardi, dovuti ad un “errore di valutazione riguardo al numero di pratiche previsto”, visto che il numero “di richieste così elevato in poco tempo” aveva messo “in difficoltà la nostra normale operatività” e che “per i giorni che ancora ci occorrono per mettere riparo a questa situazione” era meglio “non intasare le mail e Whatsapp”. Il messaggio si chiudeva con un laconico “torneremo su questa pagina appena avremo novità da comunicarvi”. Nei giorni scorsi, sulla stessa pagina web, è apparso un altro messaggio in cui l’associazione promette che i bonifici sarebbero ripresi nel mese di marzo. Intanto, i giorni che occorrevano per “mettere riparo a questa situazione” sono diventati mesi.

I più caparbi, sollecitando più volte i contatti di Risparmio Club, hanno ricevuto una, al massimo due rate sulle dieci promesse. Ma molti dei beneficiari non hanno mai ricevuto nulla, come ad esempio Marta (anche qui il nome è di fantasia), a cui è indirizzata la mail qui sopra riportata. Il 21 settembre del 2023 le arriva conferma da parte di Risparmio Club della presa in carico della sua domanda per accedere al bonus. Marta, e molti come lei, non ha mai ricevuto neanche una rata dei rimborsi promessi.

Il profitto, per l’associazione Risparmio Club, era assicurato dall’accordo stipulato con i negozi convenzionati. Le attività, una volta venduta la strumentazione, davano all’associazione il 6% di ogni ricevuta emessa. In compenso, un’impennata di centinaia di vendite che probabilmente, senza la promessa del bonus, non sarebbero avvenute. 

Denunce per truffa

Dalle parole si è presto passati alle vie legali. Le persone, una volta capito che qualcosa non andava, hanno cominciato ad organizzarsi tra loro. Tra gruppi Facebook e chat condivise, sono già centinaia gli utenti che hanno lamentato dei ritardi, o l’assenza, di pagamenti. Alcuni di loro paventano l’ipotesi class action, altri hanno affidato il caso ad associazioni di categoria come Federconsumatori o ai propri legali. Altri ancora hanno già sporto denuncia. È il caso di Andrea, che insieme all’amico con cui ha acquistato gli strumenti musicali si è già rivolto ai carabinieri di Bologna.

Ma è anche il caso di uno degli esercizi convenzionati. Il negozio, che si trova a Bologna, dopo i ritardi nei pagamenti ha deciso di denunciare l’associazione Risparmio Club e il suo presidente. Le tre denunce sporte sono per truffa, danno di immagine e anche per danni personali: “Non sono stati giorni facili. Per più di una notte non abbiamo chiuso occhio” dice uno degli impiegati del negozio musicale.

Le promesse di Risparmio Club 

Su fronte di Risparmio Club inizialmente, contattati dai beneficiari del bonus, come Andrea, hanno continuato a promettere che i rimborsi sarebbero arrivati. Stessa risposta fornita a noi quando abbiamo provato a contattare l’associazione: “Sono giorni particolari questi. Comunque, noi stiamo riprendendo i bonifici verso i beneficiari, ci sono stati dei contrattempi ma non vogliamo sottrarci ai nostri doveri”.

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