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Lunedì, 29 Aprile 2024

Noemi di Leonardo

Giornalista BolognaToday

"Troppo alto per affittare un appartamento". Lo sfogo di un giovane medico che fa riflettere

Non solo costi talvolta proibitivi e tentativi di truffa, ma persino specifiche caratteristiche fisiche per affittare un appartamento a Bologna. Assurdo. Non tanto - o non solo l'annuncio - ma tutto quello che racchiude

La ricerca di una casa o di una stanza a Bologna pare stia assumendo contorni a tratti grotteschi, se non rappresentasse un disagio forte per chi non ce le ha. 

L'ultimo annuncio "spiritoso", in ordine di tempo, è pubblicato su un portale di annunci immobiliari e da un'agenzia bolognese: oltre alle 6 mensilità anticipate, quindi ben 3.400 euro da versare sull'unghia prima di entrare in un monolocale di una trentina di metri, in una via del centro, al potenziale inquilino viene richiesta addirittura l'altezza massima di 1.60, senza considerare che sarebbe al secondo ed ultimo piano, mentre dalle foto e dall'ulteriore descrizione risulta un piano terra. Dettagli... E pensare che una volta si rifiutavano gli stranieri, i fumatori, i meridionali e gli animali. 'Bei' tempi quelli... 

A riportare a sua volta l'annuncio sui social è stato Cristian Forastiere, 26enne lucano, laureato in medicina, che "dovrebbe", a questo punto il condizionale è d’obbligo, frequentare la specializzazione in ginecologia a Bologna. Purtroppo è alto 1.86 "sarà per quello che non trovo casa" ha detto a Bologna Today. Ormai ci si scherza su, ma Cristian non sa davvero dove andare: "Dove mi metteranno, forse in un sottoscala, in strada, non so..." Ma come si spiega la richiesta dell'altezza massima? "Se guardi la foto, capisci subito - risponde Cristian - praticamente il tavolo della cucina tocca quasi il soffitto". Ed è così a guardare le immagini... 

Che poi non pare essere neppure un caso isolato. Spulciando gli annunci, ad esempio, balza all'occhio un altro che propone un appartamento "a due passi da piazza Verdi" ma solo per ragazze, a causa "dell'altezza bassa dell'appartamento". A questo punto ci si chiede se siano ricerche vere o postate da "mattacchioni".

(in basso l'annuncio affitto per 'non alti', e dall' immagine si comprende il motivo )

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Tutto regolare?

Noi ci chiediamo anche se queste offerte siano attendibili e veritieri e, se sì, come si ottengano tutti i permessi e la cosiddetta "abitabilità", che stabilisce un'altezza minima dei soffitti. Ma regole ed escamotage per aggirarle vanno spesso di pari passo, soprattutto quando si parla di studenti e fuorisede, quelli "di bocca buona", 'zozzoni', 'casinari', 'nullafacenti' e 'promiscui' - stando ad alcuni luoghi comuni - ma ai quali si possono chiedere prezzi altissimi, talvolta per alloggi quanto meno discutibili, a patto che la sera non facciano "degrado" nelle vie della movida. Cornuti e mazziati in parole povere. 

E del resto, la verifica non è affatto complicata: basta cercare sui portali appartamenti o stanze a Bologna, senza distinzione di zona e metratura, senza grandi pretese insomma. Et voilà, al di sotto dei 600 euro, si va dai 7 agli 11 annunci al massimo. A questo punto non rimane che accertarsi se siano veri e se riportino la dicitura "no studenti", capita. 

L'appello e la denuncia del giovane medico

Il giovane medico in cerca di casa, tramite social approfitta per lanciare un appello: "Sono alla disperazione più totale: ho bisogno di una stanza, monolocale, bilocale, qualsiasi sistemazione a Bologna, entro il 1 novembre. Grazie! Ormai non ho pretese nemmeno sulle zone, anche comuni limitrofi va bene. La situazione è tragica. Sto invidiando molto quelli che trovano le stanze loculo a 600 euro a Milano, perché io a Bologna non sto trovando nemmeno quelle, penso andrò a dormire su una strada".

"Mi hanno detto che la situazione si è complicata dopo la pandemia, quando in molti hanno trasformato gli appartamenti in casa-vacanza". 

"La cosa impressionante è l'alto numero di tentativi di truffa nei quali mi imbatto quotidianamente: annunci che mostrano appartamenti bellissimi, in zone centralissime a prezzi convenienti - e inesistenti - e poi le richieste delle agenzie, fideiussioni e depositi assurdi - continua Cristian - Ho studiato a Roma, da fuorisede, ho cambiato casa tre volte, quello che sto vedendo a Bologna non avrei neanche potuto immaginarlo". Come dargli torto. 

Non è l'unica denuncia

Qualche settimana fa, Gaia, 28enne laureata in giurisprudenza, aveva scritto una lettera al sindaco Matteo Lepore e alla vicesindaca con delega alla casa, Emily Clancy, per denunciare il disagio nella ricerca di un alloggio, al quale si aggiungono i costi insostenibili degli affitti e, ci risiamo, anche le truffe. 

A Gaia aveva risposto Clancy assicurando che "Il Comune di Bologna c'è, lavoriamo giorno per giorno per migliorare questa situazione", mentre in tema di case che non ci sono perchè diventati alloggi turistici, il sindaco osserva che “Serve subito una norma nazionale che consenta ai Comuni di poter intervenire in modo chiaro e deciso per tutelare le nostre città e mettere un freno alla proliferazione degli affitti turistici brevi”. Così il triplice appello, nel quale si rimarca come "ad oggi le amministrazioni comunali non hanno strumenti per intervenire e la proposta di legge di iniziativa popolare 'salva centri storici' si è bloccata in seguito allo scioglimento anticipato del Parlamento".

"Costretti ad accettare tutto"

Fanno eco le diverse testimonianze raccolte da BologbaToday. Monolocali a 7-800 euro e "quando li vai a vedere sono un buchetto minuscolo",  ha raccontato qualcuno. C'è stato poi chi "ho trovato in doppia a 350 euro" oppure "a Bologna le agenzie ti chiedono 250 euro per entrare in casa, siamo costretti ad accettare tutto". 

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E' necessario un "garante per gli studenti, ma anche per i lavoratori, oltre a contratti a tempo indeterminato. Come secondo opzione c'è Torino, perchè è molto più accessibile, ma per me sarebbe una sconfitta". 

La vicensindaca: "Una legge sugli affitti turistici"

"Questo è un rischio che stanno combattendo tante città che, come Bologna, sono ad alta tensione abitativa. Il Comune di Bologna ha messo in campo più di un milione di euro da destinare ai proprietari di casa che stipulano nuovi contratti a canone concordato, per la prima volta allargato anche ai fuori sede. Stiamo facendo pressione a livello nazionale affinché si legiferi sugli affitti turistici e stiamo creando un osservatorio metropolitano per studiare la condizione abitativa in città ed analizzare questo fenomeno".

"Con altre 15 città europee, inoltre, abbiamo scritto alla Commissione europea per chiedere anche una legge europea che vada a regolamentare questo mercato perché, come Bologna, tante città si trovano ad affrontare un effetto distorsivo di una piattaforma che era nata con un altro scopo e ora viene usata anche dalla grande speculazione: questa va colpita". 

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