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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Infortuni sul lavoro 2023: Bologna in zona bianca, ma i morti sono 15

L'Emilia-Romagna entra in zona arancione, Bologna Reggio Emilia e Rimini le più sicure

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Dopo il drammatico crollo del cantiere fiorentino si moltiplicano le mobilitazioni per dire stop alle 'morti bianche'. Anche Bologna oggi scenderà in piazza difronte ai numeri, allarmanti, che raccontano di un'Italia che solo nell'ultimo quadriennio ha pianto 4.622 vittime strappate alla vita mentre erano sul posto di lavoro. 

Sono Umbria, Basilicata e Campania le regioni più pericolose in cui lavorare. L’incidenza di mortalità rilevata nel quadriennio, infatti, posiziona le regioni in zona rossa per tre anni su quattro. Lo rivela il rapporto del Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente di Vega Engineering. Fino all'episodio tragico di Firenze, con 5 morti in un cantiere, la Toscana faceva segnare il risultato migliore con tre anni in zona bianca, ovvero con incidenze di mortalità sul lavoro ben inferiori rispetto alla media del Paese. Seguita da Friuli-Venezia Giulia e Lazio per due anni in zona bianca.

L'Emilia-Romagna è invece in zona arancione, ovvero, a fine dicembre 2023 il rischio di infortunio mortale (35 morti per milione di occupati) risulta essere, anche se di poco, superiore alla media nazionale pari a 34,6.

Incidenti per provincia  

Ravenna, Forlì-Cesena, Parma e Piacenza a trovarsi in “zona rossa” con un’incidenza rispettivamente di 58,0, 56,5, 52,8 e 47,9; seguite in zona arancione da Ferrara (41,8) e da Modena (33,7) che si trova in “zona gialla”. Mentre nella meno rischiosa “zona bianca” ci sono Bologna (21,3), Reggio Emilia (17) e Rimini (13,8).

In Emilia-Romagna, sono 91 i morti da gennaio a dicembre 2023 (3 in più del 2022): 70 quelli rilevati in occasione di lavoro (11 in più dello scorso anno) e 21 quelli in itinere (8 in meno del 2022).

Il più elevato numero di decessi totali (ossia inclusi quelli avvenuti in itinere(accaduto durante il percorso di andata e ritorno o uno spostamento) si è verificato nelle province di Bologna e Modena (15). Seguono: Forlì-Cesena (13), Parma (12), Ravenna (11), Piacenza (8), Reggio Emilia e Ferrara (7) e Rimini (3).

E Modena conduce le fila anche quando si tratta di infortuni mortali in occasione di lavoro insieme a Parma con 11 vittime. Seguono: Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna (10), Ferrara e Piacenza (6), Reggo Emilia (4), Rimini (2).

Il settore delle Attività Manifatturiere alla fine del 2023 è in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (13.694). Seguono i settori: Trasporti e Magazzinaggio (4.853), Sanità (4.651), Costruzioni (4.221) e Commercio (4.188).

Infortuni sul lavoro 2023 E-R

Benché sia in zona bianca, ossia con un indice di incidenze di infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa tra i più bassi in regione, la provincia di Bologna è quella con il maggior numero assoluto di denunce totali di infortunio (16.472), seguita da: Modena (14.736), Reggio Emilia (9.536), Parma (8.416), Ravenna (6.871), Forlì-Cesena (6.845), Rimini (5.053), Piacenza (4.467) e Ferrara (4.291).

A gennaio del 2023 una donna di 56 anni è stata ricoverata all'Ospedale Maggiore in gravi condizioni, dopo essere stata investita a da diverse lastre metalliche nello stabile dell'azienda in cui lavora, la Profilati a Fossatone di Medicina, in via Galliani. 

A settembre, a 52 anni, è morto Alfredo Morgese, residente nel modenese, durante le operazioni di carico e scarico di bitume da un mezzo pesante sulla pista dell'Aeroporto Guglielmo Marconi. 

Sempre a settembre un 34enne è rimasto vittima di un'esplosione mentre era impegnato in alcuni lavori all'interno di un esercizio chiuso al pubblico, in via Magazzari, zona San Donato. 

A Novembre, pieno centro, in Strada Maggiore, un operaio edile di 32 anni è caduto dal secondo piano di un palazzo in ristrutturazione. Era stato portato in gravi condizioni all'Ospedale Maggiore

A dicembre. a Pian del Voglio, nel comune di San Benedetto Val di Sambro, Tommaso Crispino, 50 anni, ha perso la vita all'interno di uno scavo. 

Lavoratori stranieri più a rischio

Nell’ultimo biennio considerato dall’Osservatorio Vega Engineering è diventato addirittura più che doppio. Questo si evidenzia sia nelle morti in occasione di lavoro che in quelle in itinere. Le incidenze di mortalità in occasione di lavoro tra i lavoratori stranieri vanno dunque da un minimo di 63,9 morti per milione di occupati nel 2022 a 65,3 nel 2023, mentre per gli italiani si va da 31,1 nel 2023 a 44,1 nel 2020.

Nel 2023 il rischio di morte sul lavoro risulta essere più che doppio rispetto agli italiani: gli stranieri, infatti, registrano 65,3 morti ogni milione di occupati, contro i 31,1 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.

Dalla pandemia a oggi

Dal 2020 e fino al 2022, complice l’inserimento tra gli infortuni sul lavoro delle malattie conseguenti al Covid contratte “prevedibilmente” durante l’attività lavorativa, le denunce di infortunio totali sono sensibilmente aumentate: erano 554.340 nel 2020, 555.236 nel 2021 e hanno raggiunto le 697.773 nel 2022.

Nel 2023 si è evidenziata un’inversione di tendenza. Le denunce sono scese, infatti, a 585.356 segnando un decremento del 16,1%. D’obbligo sottolineare come il decremento sia dovuto alla “quasi totale estinzione” degli infortuni connessi al Covid dalle statistiche. Interessante nella lettura del periodo anche l’andamento delle denunce totali nel settore della Sanità, quello più provato dalla pandemia. Sono state così 84.307 le denunce registrate nel 2020, 39.579 nel 2021 e addirittura 84.327 nel 2022 per passare ad un decremento di oltre il 50% nel 2023 (41.171).

2023: infortuni sul lavoro a Bologna e nelle altre province

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