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Stupri e sicurezza, la soluzione (anche) sui banchi di scuola: una nuova materia per sensibilizzare

Per affrontare il problema alla radice, ovvero educare gli uomini, si pensa infatti a dei corsi scolastici. Da avviare già nelle scuole di infanzia da quest'anno, come annuncia il sindaco

I recenti stupri registrati in città, l'ultimo la scorsa settimana ai Giardini Margherita, hanno riattualizzato il tema sicurezza e la stringente necessità di porre mano ad azioni di prevenzioni per salvaguardarla. Soprattutto nelle aree calde cittadine. La ricetta emersa dal tavolo sulla sicurezza che si è riunito l'altro giorno sul tema - e rilanciata dal prefetto di Bologna - vede l'idea di 'blindare' zone sensibili con controlli di polizia più serrati, nonchè implementare i dispositivi di videosorveglianza disseminati in città, molti dei quali mal funzionanti. E su quest'ultimo punto Bologna sarebbe già al lavoro, con fondi pari a 250 mila euro appunto da destinare alla miglioria del sistema degli 'occhi elettronici' a tutela della sicurezza dei cittadini.

Oltre le telecamere

Oggi però il dibattito è andato oltre. Oltre le telecamere, i pattugliamenti. E anche le richieste di fare in fretta. Si è parlato di come iniziare a intraprendere azioni fattive per far germinare il seme della cultura del rispetto . In generale. E anche tra uomini e donne. In casa come a scuola.

A sollevare il tema è stato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a margine di una conferenza stampa al Navile (dove ha rilanciato il nuovo servizio di Spazzino di quartiere, ndr). Il primo cittadino, rispondendo ai cronisti, ha detto come l'amministrazione si al lavoro per lanciare corsi scolastici al fine di sensibilizzare sul tema. Per affrontare insomma il problema alla radice, ovvero educare gli uomini.

Una materia scolastica per sensibilizzare. Già alla scuola materna

"Per fermare la violenza sulle donne bisogna fermare gli uomini, non mettere le telecamere - ha detto Lepore - E lo si fa iniziando dalla scuola. Lo faremo  attraverso una materia vera e propria, da avviare già da quest'anno nelle nostre scuole di infanzia. Lezioni che porteranno avanti le nostre educatrici ed educatori, per educare alle pari opportunità e al rispetto. Già da bambini."

Insomma andare al nocciolo della questione. Perchè è dalla scuola che si parte anche ad educare gli uomini a rispettare le donne. "E' fondamentale" - chiosa il sindaco, puntando il faro anche su un altro aspetto cruciale, ovvero la famiglia:  "Occorre poi anche una rivoluzione culturale ed educativa anche in famiglia. Perchè è da lì purtroppo che partono circa il 90% di  violenze contro le donne, che arrivano anche ad essere mortali", conclude Lepore.

Casus belli la violenza sessuale ai Giardini  

Il casus belli che ha rinfocolato il dibattito sulla messa in sicurezza della aree calde della città, è la violenza sessuale subita da una 17enne la scorsa settimana.  Dalle quanto si è appreso, la giovane  stava rincasando quando sarebbe stata avvicinata da un ragazzo,   che l'avrebbe convinta a seguirlo per poi chiederle di fare sesso. Difronte al diniego della minore, la violenza. Per risalire all'autore del crimine sarebbero state molto utili le telecamere, diverse però non sarebbero state funzionanti.  

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In 4 settimane 3 episodi di violenza sessuale 

Non solo i parchi teatri di violenze. L'incubo vissuta dalla ragazzina segue di una manciata di giorni altri episodi di violenza ai danni di giovani donne in città. 

Era fine agosto quando una giovane turista è stata violentata in zona universitaria. Grazie all'intervento di alcuni passanti il presunto responsabile dello stupro - che probabilmente non ha agito da solo - è finito in arresto. La vittima, trasportata in ospedale, ricordava poco della serata, passata in un pub, dal quale sarebbe uscita con una amica in forte stato di alterazione alcolica. Qui sarebbe avvenuto il primo approccio con uno dei malintenzionati, che avrebbero trascinato  la giovane in una zona appartata per poi abusarne, probabilmente a turno con altri amici.  

A metà settembre risale l'altra violenza ai danni di una giovane, registrata in stazione. Del fatto è stato incriminato un quarantenne senegalese, senza fissa dimora e irregolare. La giovane sarebbe stata aggredita mentre cercava di rintracciare una amica, con la quale aveva passato una serata in città. In quel frangente la giovane si sarebbe imbattuta nel senegalese, che si sarebbe offerto di accompagnarla, per poi invece condurla in un luogo appartato e violentarla.

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