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Ciclabile rossa via Saragozza: chiedere consiglio a un writer no? Altrimenti esiste lo scotch carta

"Non sbavare!" Da piccoli l'ordine è categorico, non colorare uscendo fuori dai bordi. Sono andati a mano libera? Con tutti i writer che ci sono in città ...

"Non sbavare!" Da piccoli l'ordine è categorico, non dalla bocca, ma nel senso di non colorare all'impazzata, uscendo fuori dai bordi. Oggi forse ci sono altri metodi per rimanere dentro fiori, animali, Pinocchi, Else di Frozen e Nemi, ma qualche anno fa bisognava non oltrepassare il confine con quelle mani cicciotte armate di pastelli e colori a spirito, i pennarelli insomma. 

Bene. Senza scomodare l'imprinting e la pedagogia evolutiva, i metodi sono sicuramente passati dal perentorio e più sbrigativo "stai attento e non sbavare", alla più progredita spiegazione sull'argomento carta-colore-bordi, ma lo scopo resta sempre lo stesso, non uscire fuori col verde dalla panza di Shrek. 

Certo, i bimbi sono davanti a un foglio di carta, troppo facile, ma se dovessero dipingere una superficie più ampia? Daiiii, come fai a non sbavare?

Ecco, sembra proprio che non sia possibile. Come lo sappiamo? Ce ne siamo resi conto quando abbiamo visto la nuova pista ciclabile "red carpet" di via Saragozza, lungo quel portico che porta alla Madonna, il più lungo del mondo, quel serpentone bello bello per andare a San Luca, dai quello lì che Cremonini ha pure illuminato con le strobo, un po' Bains Douches, per restare in zona, un po' Flamengo... (è scritto così ed è diventata una sala slot). "Ma come, a te non è piaciuto? C'era una folla, pure la musica..." "Se avessi potuto verificare da un elicottero forse, ma non è questo un problema". 

Dopo aver rischiato la retina per l'abbaglio o immaginato un ennesimo festival del cinema al ragù "nella splendida cornice del Meloncello", noi che da piccoli sbavavamo, ci siamo rivestiti di orgoglio, ci abbiamo pure sprecato una telefonata alla mamma: "Lo vedi? Tu che mi sgridavi sempre? Non si può fare... Ehhh facile sul foglio, ma fallo su una strada, seee ciao..."

Ma lei ne sa sempre una più del diavolo: "Guarda che ci sono dei 'bagagli' che si chiamano carrelli traccia-linee e ti fanno andare diritto e non sbavare, altrimenti, mal che vada, c'è lo 'scotch carta'... Ma che ti ho mandato a fare all'università che mi sei costata come la villa di Berlusconi in Costa Smeralda? Non mi chiami mai, poi mi chiami per 'ste cretinate?" Il 'bagaglio' c'è, l'ho vista qualche volta quella specie di carriola, e poi lo dice anche internet.

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Ma in via Saragozza sono andati di spruzzo a mano libera? 

Con tutti i writer che ci sono a Bologna, chiedere consiglio no? "Senti writer - sottotitolo "tu fricchettone da centri sociali che stai sempre a zozzare i portici e fai degrado" - come dobbiam fare qui per rimaner dentro?" "Zio, la ciclabile rossa? Fa un po' tazza eh, ma se ti han detto di far così...Dai ben che ci vuole? Se il comune non ti dà il 'bagaglio', metti giù lo scotch telato, 'dal brico' hanno pure quello largo che appiccica sull'asfalto, dai quello che si mette sull'interrutttore per non sporcare quando dai di bianco in casa, presente zio?". 

La mamma ha sempre ragione, non sbavare si può, ma ci vuole un po' di "sbuzzo", un po' di attenzione, proprio quella lì, altrimenti, ti picchio con il righello sulle ditozze. Ah no ma quello si faceva una volta, ora con i cinni si parla (per fortuna), chissà che con i metodi moderni non riescano a stare dentro i bordi...

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