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In sciopero della fame per il clima: al via la protesta di Extintion Rebellion

Gli attivisti hanno indetto uno sciopero della fame dopo un presidio davanti alla sede della Regione e si fermeranno soltanto quando le loro istanze in materia di emergenza climatica saranno ascoltate dalle istituzioni, Stefano Bonaccini in primis

"E tu di cosa hai fame?". È questo lo slogan degli attivisti di Extinction Rebellion che oggi 27 settembre hanno organizzato un presidio davanti alla sede della Regione Emilia Romagna. Occasione nella quale è stato indetto anche uno sciopero della fame da parte di Emiliano, uno degli esponenti dell'organizzazione. Il digiuno sarà aperto a chiunque vorrà sostenere la causa degli attivisti e continuerà finché le istituzioni non ascolteranno le richieste del movimento. A partire dal presidio di oggi, ogni giorno gli scioperanti si incontreranno tutti i pomeriggi dalle ore 17 alle ore 20 in Piazza Maggiore "per chiedere alla Regione Emilia-Romagna di abbassare gli obiettivi di neutralità climatica dal 2050 al 2030 e indire un’Assemblea Cittadina regionale per elaborare le politiche eco-climatiche necessarie a realizzare questo impegno".

Presidio di Extinction Rebellion

Le accuse alla politica

Il gruppo "si è organizzato chiedendo a cittadine e cittadini di aderire anche solo per un giorno allo sciopero finché la Regione non si impegnerà ad agire ora accogliendo le nostre richieste, perché non è la lotta di un giovane, ma è la lotta di tutta l’umanità". Nel comunicato stampa gli attivisti spiegano come gli sfollati e i morti delle due alluvioni di maggio siano i primi profughi climatici della regione. Secondo Extinction Rebellion è quindi necessario che: "le istituzioni regionali agiscano attraverso politiche eco-climatiche elaborate con la partecipazione dei cittadini e delle cittadine della regione". 

Non mancano accuse poi al "Patto per il lavoro e per il clima". Un "guscio vuoto" secondo gli ambientalisti, in quanto manca di fornire gli indicatori di investimenti specifici e risorse finanziarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ma anche "in aperta contraddizione con le grandi opere ad alto impatto ambientale, come l’allargamento del sistema autostradale-tangenziale a Bologna (il Passante di Mezzo) e il rigassificatore di Ravenna, avviate col consenso delle autorità Regionali, nonostante l’opposizione di più di settanta associazioni ecologiste regionali che fanno parte della Rete per l’Emergenza Climatica ed Ambientale dell’Emilia-Romagna".

Per queste ragioni gli ambientalisti hanno deciso di indire uno sciopero della fame e di privarsi del cibo perché c'è "fame di giustizia climatica, di democrazia e di vita e di futuro". "L’Assemblea Cittadina regionale rappresenta un’opportunità per ri-politicizzare le comunità, un laboratorio per elaborare politiche serie ed efficaci partendo dalla scienza e da un coinvolgimento reale di cittadini e cittadine (...) Laddove la politica continua a mettere in pericolo le nostre vite, noi continueremo a ribellarci all’estinzione con i nostri corpi. Extinction Rebellion, con il supporto di tutte i cittadini che hanno aderito e aderiranno, continuerà lo sciopero finché la Regione non agirà" concludono.

La politica incontra gli attivisti

Durante il presidio di oggi, gli attivisti hanno incontrato alcuni rappresentati politici, come Silvia Zamboni di EuropaVerde. La consigliera regionale ha accolto le istanze di Emiliano e degli altri scioperanti: "Non posso che condividere la richiesta dell'Assemblea dei cittadini - ha scritto nella sua pagina Facebook. Nel dicembre 2022 ho depositato una risoluzione per sollecitare la Giunta dell’Emilia-Romagna ad attivare l'Assemblea regionale dei cittadini sul clima, prevedendo strumenti e risorse per la gestione del processo".

Anche la consigliera Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle ha incontrato gli attivisti fuori dal palazzo regionale: "Come istituzioni, non possiamo voltarci dall’altra parte e rimanere sordi alle richieste di una generazione che, a gran voce, ci implora di agire per salvare il futuro. In una Regione come l’Emilia-Romagna, che primeggia tristemente a livello nazionale per ettari di suolo consumato, deve guidarci un solo imperativo: fare meglio, fare di più.

Silvia Piccinini con Extintion Rebellion - foto Fcaebook

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