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Leucemia mieloide cronica: "Predire le mutazioni genetiche aiuta a sconfiggerla"

Presentato a Bologna il Progetto NEXT-IN-CML dedicato all'identificazione delle mutazioni genetiche e alla rilevazione delle farmacoresistenze per alcuni tipi di leucemie. 'E' tra i primi progetti di studio al mondo con l'ambizione di introdurre test ematologici all'avanguardia nella pratica clinica dei nostri ospedali'

Presentato a Bologna il Progetto NEXT-IN-CML dedicato all’identificazione delle mutazioni genetiche e alla rilevazione delle farmacoresistenze nelle leucemie Philadelphia positive. NEXT-IN-CML è tra i primi progetti di studio al mondo con l’ambizione di "introdurre test ematologici all’avanguardia nella pratica clinica dei nostri ospedali". Il progetto di ricerca è sostenuto da un unrestricted educational grant di Ariad Pharmaceuticals. 

Il progetto prevede la costituzione di una rete di 5 centri di riferimento in Italia che consentirà ai pazienti affetti da queste patologie di ricevere le migliori informazioni sulla mutazione dei propri geni e dunque poter agire in maniera mirata e tempestiva sul trattamento farmacologico.
Coordinata dal Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Spertimentale dell’Università di Bologna, la rete vede la partecipazione dell’Azienda-Ospedaliero Universitaria di Orbassano (TO), dell’Università di Catania, dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza e dell’Università Federico II di Napoli. 

La Leucemia Mieloide Cronica (LMC), la più frequente tra le leucemie Philadelphia positive, è una neoplasia dei globuli bianchi che colpisce in Europa circa 7.000 nuovi pazienti ogni anno1. Nel 2013 in Italia i pazienti affetti da LMC sono stati 7.881, con un’incidenza di nuovi casi del 12% pari a 930 pazienti2. La LMC è caratterizzata da una produzione eccessiva e non regolata di globuli bianchi da parte del midollo osseo a causa di un’anomalia genetica che produce la proteina BCR-ABL. In seguito alla fase cronica di produzione eccessiva di globuli bianchi, l’evoluzione della malattia conduce a fasi più aggressive definite fasi accelerata e blastica. 

Oggi sono disponibili innovazioni farmaceutiche sempre più efficaci nella cura della LMC. "Tuttavia, anche i farmaci più evoluti - spiega una nota di Ariad Pharmaceuticals Italia - possono incorrere in farmacoresistenze dovute allo sviluppo da parte della malattia di mutazioni genetiche. Per poter identificare l’adeguato setting di pazienti per cui un preciso trattamento può essere utilizzato, è fondamentale che il paziente esegua il corretto monitoraggio della malattia, secondo le linee guida, in modo che vengano tempestivamente riconosciuti i segni di perdita della risposta e la necessità di switchare il trattamento a farmaco più efficace". 

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