Molestie sessuali in centro a Bologna: arrestato il presunto maniaco seriale
Fermato a Copenaghen: già riconosciuto da alcune delle giovani molestate. Merola: 'Un importante risultato conseguito anche grazie alla reazione forte e determinata delle donne coinvolte'
Corrisponde all'identikit del presunto maniaco seriale - che ha agito nel centro di Bologna nelle scorse settimana - l'uomo fermato dalle autorità italiane in Danimarca. Sarebbe stato lui ad aggredire alcune giovani ragazze in città (cinque almeno gli episodi registrati nell'arco di pochi giorni): è alto, magro, biondo, con un accento inglese e un cappotto scuro a tre quarti. Tutto coincide con le descrizioni fornite da alcune delle vittime. E qualcuna di loro avrebbe già riconosciuto nell'arrestato il suo aggressore.
L'uomo non è danese, nè inglese: il fermato è romeno e ha 27 anni. E' stato raggiunto da un mandato d'arresto europeo a Copenaghen. L'uomo si trovava in Danimarca per motivi di studio e sarebbe residente a Bologna.
"Esprimo soddisfazione per l’arresto della persona sospettata di avere compiuto aggressioni sessuali a Bologna. Mi congratulo con il Questore - ha dichiarato il sindaco Virginio Merola - la Polizia di Stato, l'autorità giudiziaria e tutti i soggetti che hanno concorso alla cattura dell’uomo. Un importante risultato conseguito anche grazie alla reazione forte e determinata che, come ho già detto, hanno avuto le donne coinvolte, dai primi momenti delle aggressioni, fino alla decisione di denunciare quanto accaduto (GUARDA LA CRUDA TESTIMONIANZA DI UNA DELLE VITTIME). Questa è la forza civica autentica della nostra città che sa reagire e collaborare con le istituzioni preposte".
Il molestatore - pensato a piede libero per la città - aveva tenuto con il fiato sospeso il capoluogo emiliano e non solo, l'identikit era stato divulgato anche il televisione. Tante le telefonate al 113 nei giorni successivi, ma quasi tutte giudicate inattendibili. Poi pian piano ai primi episodi denunciati, sono seguite le denunce di altre vittime.
Al via, a quel punto, una serrata caccia all'uomo. Tra proposte di tappezzare la città con l'identikit e App comunali anti-aggressioni per far sentire al sicuro le cittadine. In tante infatti le donne che si erano improvvisamente sentite minacciate.
Poi sono arrivati alcuni fotogrammi dalle telecamere di sicurezza poste nei luoghi di alcuni dei cinque episodi di molestie. Dalle immagini acquisite dalla Polizia si scorgeva la figura di un uomo, mentre pedina una delle vittime. Ma era impossibile vederne il volto. La 'caccia' a quel punto pareva vacillare. Le ricerche si erano indirizzate su un paio di nomi, ma nulla di concreto. Fino all'arresto di oggi.