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Martedì, 30 Aprile 2024

Nicola Maria Servillo

Collaboratore cronaca e politica

Giro in monopattino da anni. E, no, le nuove regole non saranno la soluzione

Vi racconto la mia esperienza da monopattinista per le strade di Bologna. E tutte le perplessità sul nuovo codice della strada in materia di monopattini

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Abbiamo i giorni contati prima dell’arrivo della riforma del codice della strada. Con questo pacchetto di leggi, vedremo maggiori restrizioni e sanzioni più salate, ma meno autovelox, probabilmente un compromesso per gli utenti al volante che faticano a rispettare le regole. Le persone che verranno più penalizzate da questa manovra saranno i monopattisti, che da un giorno all'altro dovranno dotarsi di targa e assicurazione. Nessuno a Roma sembra parlare di come e dove i monopattini dovranno essere registrati, né delle tempistiche e dei costi per l’assicurazione. Tutto quello che sappiamo è che se dovessimo essere fermati per un controllo e non essere in regola dovremo sborsare dai 100 a 400 euro.

La mia storia in monopattino

Mi muovo in monopattino dall’estate del 2019, prima ancora dei bonus Toninelli e della moda del dopo Covid. Il mio primo mezzo lo acquistai a Jesolo, mentre lavoravo in un villaggio turistico durante le vacanze e ancora frequentavo l’università. Vedevo i turisti nord-europei muoversi per il campeggio su questi aggeggi e decisi che per 200 euro ne valeva la pena, quindi ne comprai uno. Si rivelò molto utile nel tragitto di 2 km che separava il mio alloggio dal luogo in cui lavoravo, e mi abituai subito al senso di comfort e indipendenza che il monopattino mi offriva. Cinque anni dopo, ho concluso i miei studi a Bologna e ho iniziato a lavorare ma, nonostante abbia la patente, ho continuato a spostarmi in monopattino, non più quello del 2019 ma un modello più grande, con maggiore autonomia, migliore tenuta di strada, freni meccanici e, soprattutto, indicatori di direzione. Anche se raramente supero i 20 km/h, indosso sempre il casco e cerco di rispettare la segnaletica stradale nel miglior modo possibile. Mi rendo conto di essere un'eccezione.

Vedo spesso colleghi con le cuffie, senza casco o con più di una persona a bordo. Una volta mi sono fermato al semaforo rosso e un motociclista mi ha fatto notare che ero il primo utente di monopattino che vedeva rispettare il semaforo! E ha ragione, non è comune vedere utenti di monopattini fermarsi correttamente ai semafori (come spesso fanno anche i ciclisti, che sembrano ignorare le regole ancor di più).

In strada, mi è capitato di tutto: automobilisti e motociclisti che mi tagliano la strada, pedoni che camminano sulle piste ciclabili e addirittura chi non mi dà la precedenza quando dovrebbe. Certo, chi è senza peccato scagli la prima pietra; anch'io ho commesso errori, ma la tensione che si percepisce in strada tra gli utenti mi sembra spesso esagerata e ingiustificata, soprattutto negli ultimi anni.

Un approccio ingiusto

Come per ogni mezzo di trasporto, anche il monopattino presenta delle sfide per chi è alle prime armi. È normale avere difficoltà e magari cadere o sbandare nei primi tentativi, come succederebbe con moto o auto, ma ciò non significa che questi veicoli siano intrinsecamente pericolosi o debbano essere banditi. È sensato richiedere l'uso del casco e vietare la vendita di monopattini senza indicatori di direzione. Tuttavia, a mio avviso, l'introduzione della targa difficilmente contribuirà a prevenire gli incidenti, soprattutto se il numero di autovelox diminuirà e non ci saranno maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine. Inoltre, gran parte delle norme introdotte con la riforma riguardano disposizioni già esistenti, come il divieto di circolare contromano, apportare modifiche al motore, o l'uso di autostrade e strade extraurbane. Credo che la via giusta sarebbe una maggiore integrazione dei monopattini nei corsi di scuola guida e magari una maggiore regolamentazione negli acquisti in modo da insegnare agli utenti come guidare i monopattini e come comportarsi in strada.

Basta andare piano e rispettare la legge

Indipendentemente dal mezzo utilizzato, mantenere una velocità moderata, non superiore ai 35 km/h, è fondamentale per la sicurezza stradale.I monopattini elettrici non truccati non superano i 25 km/h, si adattano perfettamente a questo criterio nella maggior parte dei contesti.

Credo che l'attuale fervore legislativo nei confronti dei monopattinisti sia un po' miope e in disaccordo con la visione di un centro urbano vivibile e sicuro. Punire l'intera comunità degli utenti di monopattino per le azioni irresponsabili di qualche individuo che va a 120 km/h in autostrada è un approccio facile per acchiappare voti, ma inefficace per governare. Non sarebbe forse più produttivo valutare correttamente la situazione e evitare di proporre leggi riciclate che sembrano mirare a un'immediata impressione di azione, senza considerare le implicazioni a lungo termine? Questa è la domanda che vorrei porre al ministro delle infrastrutture e le forze politiche che sostengono questa riforma.

Nuovo codice strada e le novità principali per i monopattini

Ricapitolando, il nuovo Codice della Strada introduce significative novità per quanto riguarda i monopattini elettrici, tra cui l'obbligo di assicurazione per tutti gli utenti, indipendentemente dal luogo di utilizzo, prevedendo sanzioni per chi non rispetta questa norma. Le compagnie assicurative non potranno sospendere le polizze per più di nove mesi all'anno, promuovendo l'uso di un preventivatore gratuito per confrontare le tariffe.

Un'altra importante novità, come ho già specificato in precedenza, è l'obbligo di targa per i monopattini elettrici, con l'intento di facilitare l'identificazione dei veicoli e disincentivarne l'uso senza assicurazione. Il contrassegno identificativo dovrà essere richiesto presso l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e non potrà essere contraffatto o alterato.

La legge impone inoltre l'uso del casco per tutti gli utenti dei monopattini elettrici, estendendo l'obbligo precedentemente riservato ai minorenni, come misura di sicurezza data l'esposizione agli urti.

Infine, sarà vietato circolare su marciapiedi (prima si poteva ma a passo d'uomo sotto u 6km/h) o contromano, effettuare "sosta selvaggia", circolare in aree extraurbane senza adeguati dispositivi di sicurezza come frecce e freni, potenziare il motore in modo non conforme o falsificare i dati del proprietario.

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