Volontariato e wildlife in Sudafrica il viaggio di una ragazza bolognese
Il viaggio di una ragazza bolognese nella riserva di Kwantu fra difficoltà e soddisfazioni di una vita in mezzo alla natura
Sono sempre di più i giovani che scelgono di fare un'esperienza all'estero per una vacanza diversa dal solito. Tra le
proposte offerte da WEP - organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo - il programma
Viaggio Solidale consente di affiancare l'apprendimento di una lingua straniera al volontariato sociale o alla salvaguardia
di specie animali in pericolo. I viaggi proposti, pieni di stimoli e d'avventura, permettono ai ragazzi di mettersi alla prova
portando un aiuto concreto alle realtà incontrate.
Tra questi, Beatrice, diciannovenne della provincia di Bologna, ha preso parte a un progetto Wildlife: per tre settimane
la giovane si è occupata degli animali in convalescenza nella riserva naturale di Kwantu, ha controllato la vegetazione e
riparato sentieri e recinti. Quella in Sudafrica non è stata la sua prima esperienza con WEP, l'anno prima infatti aveva
trascorso in Australia quasi sei mesi. Questa volta però ha deciso di portare il suo contributo ad una realtà più in difficoltà,
a stretto contatto con la natura.
Ecco come ci racconta la sua esperienza: "Molti miei amici, quando hanno sentito che andavo a fare volontariato, mi
hanno detto - Ma cosa vai a fare? Vieni in vacanza con noi! - Io invece sono rimasta ferma sulla mia decisione proprio
perché volevo fare qualcosa di diverso dal solito e, con il progetto Wildlife in Sudafrica, finalmente sarei stata in grado di
mettermi alla prova. La scelta quindi è venuta da sé.."
Il periodo trascorso da Beatrice in Africa è stato molto intenso, scandito dalle numerose attività di lavoro. "La mia
giornata si articolava in maniera molto diversa rispetto ad una comune vacanza all'estero. L'aspetto più divertente era
sperimentare tanti compiti diversi, insoliti e mai monotoni. Dalle 7:30 fino alle 17:00 svolgevamo i vari interventi a
seconda delle esigenze del momento. Non è stato facile abituarsi ma, una volta ambientata a questa vita, non volevo più
tornare a casa." Nel week end, invece, i volontari erano liberi di passare il tempo come preferivano, facendo shark diving,
bungee jumping o paracadutismo. Tuttavia, di questa esperienza in Sud Africa la ragazza si porterà dietro qualcosa di
molto più profondo: "Il momento che più mi ha colpito è stato il pranzo che abbiamo portato ad un piccolo villaggio molto
povero, poco distante dalla nostra riserva. Alcuni giorni prima avevamo costruito una casetta in lamiere di ferro per un
cucciolo di tigre nato nel parco. Arrivando in questo piccolo villaggio la prima cosa che ho notato sono state le case in cui
vivevano queste persone, fatte delle stesse lamiere con cui avevamo costruito la casa per la piccola tigre. Ho capito
l'importanza delle piccole cose e mi sono resa conto della superficialità di altre: la vita non è quella spesa dietro uno
smartphone ma quella trascorsa ad aiutare il prossimo". E quando le si chiede cosa consiglierebbe a chi come lei desidera
intraprendere un viaggio all'estero, risponde: "A chi sta pensando di fare un viaggio come questo l'unica cosa che ho da
dire è di pensare non a quello che si lascia in Italia ma a ciò che ci si potrebbe perdere non facendo un'esperienza come
questa! Tornerete a casa felici di averla fatta e per tutto ciò che vi avrà regalato."
Per ulteriori informazioni: www.wep-italia.org