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Nel territorio bolognese sono oltre 18 mila le imprese guidate da donne

Il tasso di occupazione femminile è pari al 66,5% (+2,4% rispetto al 2021), quello maschile raggiunge il 76,7% (+1%). I dati dal report della Città metropolitana

Nel 2022 sono 469.000 gli occupati nell’area metropolitana di Bologna, con un tasso di occupazione 15-64 anni pari al 71,6% nell’ambito metropolitano, rispetto al 69,7% regionale e al 60,1% nazionale. L’analisi per genere evidenzia uno scarto tra i due sessi, pari a 10,2%, in diminuzione di circa un punto rispetto all’anno precedente. È la fotografia scattata del Servizio studi e statistica della Città metropolitana di Bologna nel report “Misure di Genere 2023” e nell'aggiornamento "Misure di genere - forze lavoro", che rielabora i dati Istat 2022, con focus particolare su “Forze di lavoro e genere”.

I numeri del report

Nel dettaglio il tasso di occupazione femminile è pari al 66,5% (+2,4 punti percentuali rispetto al 2021), quello maschile raggiunge il 76,7% (+1% rispetto all’anno precedente), “dati che evidenziano come sia stata la componente femminile a contribuire maggiormente alla riduzione delle distanze tra i generi, che si assesta al 10,2%”, spiega la Città metropolitana. Nel contesto regionale la differenza tra generi è di 12,6 punti percentuali, che raggiunge i 18,1 punti in Italia. Le persone disoccupate tra i 15 ed i 74 anni sono 18.000, pari al 3,6%, contrapposto al 5% e 8,1% rispettivamente della regione e dell’Italia. “Nell’ultimo anno, nel territorio bolognese, oltre ad aver registrato un’importante contrazione, si è impressa una forte riduzione della differenza tra generi, che da 2,7 punti percentuali passa a 0,7, per effetto della riduzione della disoccupazione femminile dal 6% al 4% in quanto quella maschile è stabile al 3,3%”, continua la nota della Città metropolitana. Riduzione della disoccupazione anche in ambito regionale e nel territorio nazionale. “Il comportamento regionale tra i generi è simile a quello del nostro territorio – sottolinea l’ente -, anche se il tasso di disoccupazione femminile in regione è superiore (6,2%) e in Italia arriva al 9,4%”. Con riferimento all’imprenditoria, la Città metropolitana registra 18.148 imprese femminili, pari al 21,5%, “con una variazione dal 2021 al 2022 modesta, ma positiva e pari allo 0,08%. La sanità e l’assistenza sociale sono i principali settori di attività che mostrano anche un trend crescente nell’ultimo anno, oltre che negli otto anni precedenti”.

I dati sulle cariche elettive

Analizzando i dati sulle cariche elettive per genere, emerge che nelle amministrazioni comunali del territorio metropolitano, l'assessora è la figura che presenta una maggiore equità nella distribuzione di genere, con il 47% di donne presenti. Tra le cariche di sindaco/a e consigliere/a, le percentuali femminili sono rispettivamente del 22% e del 40%. “Le presenze femminili sono in linea con quelle delle amministrazioni comunali della regione Emilia-Romagna. Se confrontiamo questi dati con le percentuali femminili calcolate per le amministrazioni comunali di tutto il territorio nazionale, si nota una differenza di circa il 6% a favore delle amministrazioni comunali bolognesi, equamente diffusa in tutte le cariche”, registra la Città metropolitana. "I dati sono buoni, ma ci invitano a fare meglio e per questo guardiamo con attenzione a un’alleanza con le imprese e le parti sociali, perché la sfida dell’uguaglianza sia una sfida comune. Un Paese più moderno, giusto ed equo, in cui donne e uomini hanno davvero le stesse opportunità, è un Paese che valorizza veramente le competenze in ciascun settore”, il commento di Simona Lembi, responsabile del Piano per l'Uguaglianza della Città metropolitana di Bologna.

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