rotate-mobile
Eventi Centro Storico / Piazza Maggiore

Messa S. Petronio, Caffarra: "Festività rattristata dalla barbarie dell'egoismo"

Indignazione anche dell'arcivescovo di Bologna che ha aperto la celebrazione ricordando le vittime di Lampedusa: "Umanità di ogni persona umiliata". Nell'omelia non tralascia il degrado, la sacralità del matrimonio e il modello bolognese basato sull'ideologia comunista

"Quest'anno la gioiosa festività del nostro Patrono è profondamente rattristata dalla tragedia di Lampedusa. Celebriamo questa S. Eucarestia anche in suffragio di quelle vittime. Ma nel cuore di ciascuno di noi risuona con insistenza la parola pronunciata ieri mattina da Papa Francesco: Vergogna!''.

Inizia così la celebrazione liturgica nella solennità di San Petronio, patrono di Bologna, l'Arcivescovo, cardinale Carlo Caffarra, si è soffermato su quanto avvenuto al largo dell'isola siciliana. ''Quando accadono episodi come questo - ha scandito - è l'umanità di ogni persona che è umiliata. Ecco dove porta la follia delle guerre; la barbarie della 'globalizzazione dell'egoismo'; la pervicace indifferenza di istituzioni che - ha osservato - anche in questo modo stanno distruggendo la grandezza della civiltà europea. Il Signore abbia pietà di noi tutti - è la chiosa dell'Arcivescovo bolognese -: il sangue degli innocenti grida vendetta al suo cospetto''.

OMELIA. Il segno ''più inequivocabile e visibile'' della decadenza del modello di convivenza che per anni ha incarnato la città di Bologna è il fatto che ''la nostra è diventata una città sporca, dai muri inguardabili''. Lo sostiene, nell'omelia della festa patronale di San Petronio, l'arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra. Il riferimento è ai graffiti che imbrattano molti muri della città e che sono, secondo il cardinare, il segno ''di una progressiva disgregazione, di un progressivo disinteresse per il bene comune, di una caduta culturale del confronto politico''.

Riferimento anche al tema del matrimonio tra persone dello stesso sesso: "La persona umana è persona-uomo e persona-donna. Il matrimonio e la famiglia si radicano in questo mistero della nostra umanità. Voler ignorare questa semplice verità circa l'uomo concreto, neutralizzando dal punto di vista etico femminilità e mascolinità, negando il significato morale proprio del corpo e dei comportamenti che ad esso si riferiscono, significa correre il rischio di scardinare millenni di civiltà'... Si corre il rischio - ha detto - di far scomparire le figure fondamentali dell'esistenza umana: il padre, la madre, il figlio. La realtà psico-fisica della femminilità e della mascolinità non è né muta né ottusa: ha un suo proprio linguaggio e una sua propria intelligibilità''.

MODELLO BOLOGNA 'MENZOGNA'. Bologna ''ha conosciuto per molti anni dopo la seconda guerra mondiale una forma, un modo di convivere ispirato da una precisa ideologia politica. Essa ha assicurato una città in se stessa compaginata. Questo modello di convivenza è gradualmente imploso'' ed il motivo è dovuto al fatto che ''quel modello includeva una grande menzogna sull'uomo''. L'implosione di quel modello, secondo Caffarra, ha lasciato ''la nostra città incamminata sulla via di una progressiva disgregazione, di un progressivo disinteresse per il bene comune, di una caduta culturale del confronto politico''. Il modello bolognese, con il suo chiaro riferimento all'ideologia del Partito Comunista che per decenni ha governato la città, conteneva secondo Caffarra ''una menzogna sull'uomo: non dico sull'uomo considerato astrattamente. Una grande menzogna sull'uomo concreto, sull'uomo reale non astratto, al quale non è risparmiato il dramma della libertà. Sull'uomo che lavora; sull'uomo che desidera educare liberamente i suoi figli; sull'uomo che ogni mattino saluto, aprendo le finestre della mia camera, perché dorme nella piazza sottostante''.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Messa S. Petronio, Caffarra: "Festività rattristata dalla barbarie dell'egoismo"

BolognaToday è in caricamento