La confraternita dei lettori: diario di un uomo superfluo di Turgenev
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Sei un lettore appassionato? Quando finisci un libro che hai amato ne parli per giorni e giorni diventando l’incubo dei tuoi amici? We want you!
La confraternita dei lettori è il gruppo di lettura che si riunisce presso La confraternita dell'uva in Via Cartoleria 20/b a Bologna, organizzato dalla lettrice Francesca Zambito.
Si tratta di un momento di incontro dove i lettori hanno la possibilità di esprimere liberamente opinioni, riflessioni e suggestioni sul libro del mese; i lettori possono anche scegliere di ascoltare, senza esprimersi, qualora non lo desiderino. È importante aver letto il libro, ma nessuno sarà interrogato, quindi si può partecipare anche solo spinti dalla curiosità per il titolo proposto, nonostante non lo si sia letto in tempo.
RISCOPRIRE I CLASSICI DIMENTICATI: RUSSIA
Ivan Turgenev, Diario di un uomo superfluo (Voland)
mercoledì 9 gennaio, ore 19:00
La confraternita dell'uva // Libreria - Cafè - Wine Bar
via Cartoleria 20/b
Bologna
IL LIBRO: “Il Diario è anello di una catena di tutto rispetto; affonda radici nei classici e tocca altri classici con rami più fogliosi e fruttuosi di quanto, a uno sguardo rapido, si potrebbe sospettare. In ?ulkaturin c’è l’‘uomo superfluo’ à la russe ma anche una sua versione pura, distillata, paradigmatica (quasi ageografica, quasi astorica). ?ulkaturin fa contemporaneamente da arrivo e da abbrivio, quindi. E se sommiamo a tutto ciò l’indiscussa maestria e la squisitezza stilistica universalmente riconosciute a Turgenev (...) a ragione il Diario può aspirare allo status di piccolo classico, di piccolo chef-d’oeuvre.” (dalla postfazione di Alessandro Niero)
L'AUTORE: Nato nel 1818 in un’agiata famiglia di Orël (circa 400 km a sud di Mosca), Ivan Sergeevi? Turgenev trascorse l’infanzia nella tenuta materna, dove imparò presto a conoscere la durezza e spesso la disumanità con cui venivano trattati i servi della gleba. Nel 1833 si iscrisse all’Università di Mosca, ma l’anno dopo si trasferì a Pietroburgo, dove compì i suoi studi, ed entrò in contatto con il mondo letterario, allora dominato da Puškin e Gogol’, cominciando a farsi conoscere come poeta d’ispirazione romantica. Nel 1838 si recò a Berlino a studiare filosofia e storia e vi rimase fino al 1841. Qui Turgenev fu colpito dalla constatazione di quanto la società dell’Europa occidentale fosse più moderna di quella russa, tanto che al suo ritorno in patria si distinse per le sue idee filo-occidentali, essendo convinto che la Russia poteva progredire imitando l’Occidente e abolendo istituzioni ormai superate dai tempi. Una implicita critica all’istituto della servitù della gleba, infatti, è contenuta nelle sue Memorie di un cacciatore (1852), che lo resero famoso. Con il romanzo Padri e figli (1862) Turgenev affronta il confronto fra generazioni, tanto attuale nelle Russia del tempo, ma il dibattito critico sollevatosi dopo la pubblicazione lo indusse, amareggiato, ad allontanrsi dalla Russia, dove, fino alla morte, avvenuta nel 1883 a Bougival (vicino a Parigi), non tornò più se non per brevi periodi.