'Suoni al buio': musica invisibile, esperienza sonora e sensoriale
Scuola popolare di musica Ivan Illich, sabato 8 Marzo ore 21.00 presenta SUONI DAL BUIO, Musica invisibile - Esperienza sonora e sensoriale.
Progetto a cura di Silvia Moscati. Interventi musicali di Alberto Capelli, Nicola Guazzaloca, Luca Bernard. Installazione/albero Umberto Franchini. Collaborazione di Natascia Curci, Sandro Culicchi
Un'esperienza sensoriale in due tempi per imparare a vedere la musica con gli occhi della mente. È Suoni dal buio - Musica invisibile, progetto a cura di Silvia Moscati con interventi musicali di Alberto Capelli, Nicola Guazzaloca e Luca Bernard, sabato 8 marzo alle ore 21.00 alla Scuola popolare di musica Ivan Illich (via Giuriolo, 7).
L'incontro è pensato per restituire alla fruizione di un evento musicale il suo canale dedicato: l'udito, partendo dal presupposto che le nostre conoscenze legate alle percezioni spesso sono falsate dalla vista che prevale sugli altri sensi. Quando gli stimoli visivi vengono a mancare, quando i recettori sensoriali non trasmettono più la presenza di un oggetto, la percezione non scompare ma permane sotto forma di immaginazione. Nel buio, l'oscurità ci impedisce di avere percezioni visive per l'assenza di stimoli, ma non ostacola la creazione di immagini visive. Le immagini sono dunque quadri mentali che rappresentano ciò che sopravvive delle percezioni nella nostra psiche.
Due dimensioni: il buio dove ascoltare e vedere la musica, la luce da riempire di segni e immagini.
PRIMO SPAZIO
Nel primo spazio i partecipanti entrano silenziosi e prendono posto davanti ai musicisti; le luci sono soffuse poi, lentamente si spengono e resta il buio assoluto.
Da qui inizia un viaggio sonoro fatto di suoni ctoni e nebulosi che lentamente cercano di affrancarsi dal silenzio e dal gelido vuoto di un universo buio. A un tratto torna la luce: la musica si fa più organizzata e coerente, più rapida e vitale.
Lo spettatore vive una nuova dimensione sensoriale: la musica pensata e concepita appositamente per il laboratorio entra nell'immaginario dello spettatore che vive la propria esperienza intima e personale. Finita l'esperienza sonora la luce si riaccende, lieve, il pubblico si alza e si sposta nel secondo spazio.
SECONDO SPAZIO
Da una dimensione spaziale si entra in una dimensione terrena, un luogo silenzioso e chiaro dove ritrovare i pensieri e materializzarli. Qui tutto è luce: un grande albero dai rami spogli è al centro della stanza, avvolto nell'odore di terra, su un tappeto di foglie secche. Ogni persona è invitata a scrivere sulle foglie i propri pensieri e le sensazioni provate durante l'ascolto. Un gesto che permette di concretizzare le sensazioni, attraverso il segno e la scrittura. Al termine ogni foglia viene attaccata all'albero creando un'installazione visiva.
Prenotazione posti Tel 051 357753 dalle 17,30 alle 20,00