Al Duse Michele Di Stefano e gli Mk con 'Robinson'
Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia 2014, Michele Di Stefano e gli Mk con Robinson sembrano tracciare in diagonale una linea meravigliosa che sfiora popoli, tribù, danze astratte, fiere, foreste tropicali e persino fantascienza in un solo colpo.
Luogo di approdo del turista definitivo ma anche laboratorio della colonizzazione, l’isola di Robinson si occupa da sempre della nostra idea dell’esotico, quell’indefinibile processo proiettivo di desideri e paure, rimodellato oggi per essere al servizio di due grandi flussi dell’economia globale: quello migratorio e quello vacanziero. In questo spettacolo la progettualità amministratrice e normativa conferita da Defoe al suo protagonista entra contraddittoriamente in una zona di metamorfosi di fronte alla possibilità dell’innocenza originaria e di fronte allo sgretolamento dei propri limiti, causato dalla mancanza di quel termine di paragone che fonda e giustifica ogni individuo: un altro individuo, chiunque, un non-io. Anziché rifondare la civiltà, il nostro Robinson si perde nel paesaggio senza umani fin quando l’incontro con l’altro lo prepara ad una totale reinvenzione di se stesso, come accade nel romanzo di Michel Tournier, Venerdì o il limbo del Pacifico. Allo stesso modo, la coreografia è soprattutto un atto di apprendimento rispetto ad un “fuori” di cui fare incessante esperienza. La danza si definisce tale quando permette ad un’altra danza di esistere nei pressi: è dunque semplicemente un linguaggio adottato per l’incontro, che mantiene sempre vivo il momento dell’incontro. E’ così possibile collocare l’origine e la fine di ogni danza nello spazio esterno del mondo. Ovunque.
BIO
Mk: si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora, ed è invitato nei più importanti festival della nuova scena con date in Giappone, Gran Bretagna, Germania, Indonesia, Stati Uniti, Spagna, Portogallo etc. Tra le produzioni attuali le Instruction series (in collaborazione con Xing), Il giro del mondo in 80 giorni (con ospiti della William Forsythe Company) e Grand Tour, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Impressions d’Afrique è presentato nel 2013 al Museo Nazionale Etnografico Pigorini di Roma, alla BiennaleDanza di Venezia e al festival Short Theatre. Nel 2014 debutta Robinson, una produzione del Teatro di Roma ospitata in febbraio al Teatro Argentina in collaborazione con Luca Trevisani, su musiche di Lorenzo Bianchi Hoesch, ora in tour. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di progetti sperimentali, tra i quali Clima (in collaborazione con Teatro di Rome e Santarcangelo dei Teatri – performance realizzata con la partecipazione del pubblico), le Accademie Eventuali a Bologna con Margherita Morgantin, gli ambienti coreografici creati per l’Accademia Nazionale di Danza, il progetto Invenzioni per la BiennaleDanza 2013 e la cura dei cicli di performance AngeloMai Italia Tropici. Nel 2014 Michele Di Stefano riceve una commissione coreografica da Aterballetto e torna con due nuovi progetti alla BiennaleDanza di Venezia. Nel 2012 esce per i tipi di Quodlibet, Agenti autonomi e sistemi multiagente, di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici. Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBACT. Lorenzo Bianchi Hoesch è compositore di musica elettroacustica; vive e lavora in Francia dove collabora con l’IRCAM e insegna al conservatorio di Montbéliard. Ha sviluppato progetti per Luca Ronconi, Richard Siegal, Luca Francesconi e dal 2005 crea le musiche per mk. Michele Di Stefano riceve nel 2014 il Leone d’Argento per la danza in occasione del 9.Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia.