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Toponomastica Bologna, partigiano o patriota? E la polemica è servita: botta e riposta Calenda-Lepore

"Lana caprina" per alcuni, "atto ideologico" per altri, valorizzazione di "tutte le protagoniste e i protagonisti della Resistenza" per la Giunta comunale che con una delibera intende "uniformare" i termini

Questione di "lana caprina" per alcuni, "atto ideologico" per altri, valorizzazione di "tutte le protagoniste e i protagonisti della Resistenza" per la Giunta comunale che ha approvato la revisione dei sottotitoli dei toponimi di un’ottantina di vie, piazze o giardini della città. 

"Nel corso dei decenni i sottotitoli legati alla lotta partigiana sono stati indicati con termini  diversi: patriota, patriota del secondo Risorgimento, caduto per la liberazione, partigiano - spiegano da Palazzo d'Accursio - la delibera prevede che i sottotitoli vengano uniformati con l'utilizzo del termine 'partigiano' o 'partigiana', specificando inoltre l'eventuale onorificenza al merito".

Il Comune ha inoltre accolto la richiesta dell’ANPI di aggiungere il sottotitolo "Battaglia dell'Università" a via XX Ottobre 1944 e il sottotitolo "Studente universitario partigiano" a piazza Antonino Scaravilli, attualmente mancanti.

E la polemica è servita: eh sì, perché, ammettiamolo, "patriota" sa più di destra, e il partito di Governo fa largo uso del termine, "partigiano", più di sinistra, quindi a pensare male il tempismo sembrerebbe perfetto. 

“Con questa scelta l’Amministrazione ribadisce la volontà di valorizzare tutte le protagoniste e i protagonisti della Resistenza e di preservare la memoria di coloro che persero la vita per ridare dignità all’Italia”, ha commentato l’assessore alla Toponomastica Simone Borsari.

Già nel 2021, Sinistra Unita aveva contestato le targhe stradali dedicate ai partigiani nel Quartiere Porto: "Sono tutte sbagliate - scrivevano in una nota -.invece di riportare la dicitura 'eroe della resistenza', le partigiane e i partigiani sono ricordati come 'eroi del risorgimento'". 

FdI: "Revisionare il nome di alcune strade come Lenin, Stalingrado"

"La scelta appare singolare per diversi motivi - fanno sapere in una nota consilgieri comunali di Fratelli d'Italia, partito  -  Il primo è che il termine patriota a nostro avviso esalta maggiormente il contributo fornito alla nazione che la persona defunta ha dato, ma evidentemente per la Giunta non è così. Da questa scelta verrebbe da pensare che La Giunta non consideri  i partigiani dei patrioti o che l'essere partigiano sia una caratteristica di maggiore pregio dell'essere patrioti. E' inoltre singolare che in momenti di ristrettezze di bilancio si investano risorse, seppur di modesta entità per cambiare dei cartelli. Certo dalla via che si è proceduto a questa revisione si poteva anche procedere a revisionare il nome di alcune strade come Via Lenin, Via Stalingrado o altre che richiamano personaggi che storicamente, sotto la falce ed il martello, si sono contraddistinti in negativo, ma era forse aspettarsi troppo da chi solo qualche giorno fa, a Firenze, proprio sotto le bandiere della falce ed il martello sfilava". 

"Ci sono vari modi per dimostrarsi, diciamo così, poco astuti. Il sindaco di Bologna - ha scritto sui social il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri - conquista,in questa particolare graduatoria, la vetta con un largo distacco su chiunque altro. Clamorosa infatti è la decisione di abolire la dicitura ‘patriota’ dalla toponomastica". 

Botta e riposta Lepore-Calenda

Su twitter, botta e risposta tra Carlo Calenda, e il sindaco Matteo Lepore: Siamo oltre la demenzialità della cancel culture. A Bologna hanno deciso che il patriottismo è un disvalore. E siccome l’idiozia si accompagna sempre all’ignoranza dimenticano il patriottismo repubblicano come valore della resistenza. Vergogna" ha scritto il eader di Azione.

Lepore la definisce "montatura bella e buona. Abbiamo una medaglia d’oro per questo. Dedicatevi alle vostre cose più serie", insomma un divertente "siparietto", come si dice. 

Lega: "Damnatio memoriae" 

“La scelta del Comune di Bologna di sostituire nella targhe di strade e piazze la parola ‘patriota’ con ‘partigiano’ è ideologica, sintomo del fatto che qualcuno ha deciso di riscrivere la storia. Si tratta di damnatio memoriae su tutti i patrioti d’Italia che non sono stati partigiani. L’assessore Borsari dice che la studiavano da un anno? Gli facciamo i più sentiti complimenti. C’è voluto un anno per partorire questa decisione grottesca? Consigliamo all’assessore e alla giunta di sinistra di prendere qualche ripetizione di storia e di pensare all’amministrazione della città invece che piegare alle proprie posizioni ideologiche il loro ruolo di responsabilità. In particolare a Borsari ricordiamo che la città continua a sprofondare nella spazzatura, il porta a porta in centro continua a fare danni, i bocchettoni dei cassonetti continuano a rompersi perché troppo piccoli, i cestini non vengono puliti e svuotati regolarmente. Meno ideologia e più lavoro per Bologna”, così il capogruppo della Lega Matteo Di Benedetto e il segretario cittadino Cristiano Di Martino.

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