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Domenica, 28 Aprile 2024
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Caso Besta, appello per salvare il parco. E il comitato istituisce il 'premio Attila'

L'(ex?) consiegliere Celli: "Un grande sindaco sa tornare indietro"

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Non solo l'appello firmato da diversi esponenti della comunità scientifica e della cultura per salvare il parco don Bosco di Bologna. Il Comitato di protesta Besta, contrario all'abbattimento e ricostruzione delle scuole di viale Aldo Moro, spara oggi anche un'altra cartuccia: un "Premio Attila" da conferire al Comune perchè "dove passa il sindaco non cresce più l'erba", attacca il comitato chiamando direttamente in causa il primo cittadino Matteo Lepore.

"Per le battaglie sostenute a favore del cemento. Per le aree verdi distrutte. Per gli alberi abbattuti", sono le motivazioni del premio, ma c'è spazio anche per "gli aerei al centro della città" e per "il traffico caotico e inquinante". Appena possibile "proveremo a consegnarlo al sindaco", annuncia uno dei portavoce del Comitato, Roberto Panzacchi, sottolineando che l'iniziativa va oltre il caso specifico del Don Bosco: "Noi non lavoriamo solo per la tutela di questo parco ma in rete con tutte le altre realtà ambientaliste, perchè c'è un progetto di città che è di devastazione".

Nel frattempo, anche oggi il Comitato ha protestato con fischietti e pentole davanti alle Besta. "Siamo qua in presidio tutti i giorni dalla mattina al pomeriggio", afferma Panzacchi, con l'obiettivo "non difendere non un giardinetto ma un modo di intendere la città. Una città che sta sparendo, perchè manca la partecipazione e si pensa che il verde sia qualcosa di sacrificabile". Nel frattempo, la vicenda si è intrecciata con lo rottura in maggioranza tra Lepore e i Verdi, rappresentati in consiglio da Davide Celli. "Celli ha sostenuto questa lotta e immaginiamo che alla base della rottura ci sia più il tema dell'ambiente che altre scuse", commenta Panzacchi.

Di certo "la questione delle Besta ha creato dubbi non solo a noi, visto che quando è stato votato questo progetto anche Coalizione civica si è astenuta oltre a Celli", aggiunge Panzacchi: "E' un tema caldissimo, perchè il Comune ha preso una deriva sicuramente antagonista rispetto alle opzioni degli ambientalisti della città". Nel frattempo, oltre al presidio e all'appello presentato oggi, la battaglia del Comitato procede anche sul terreno legale ("Ci sono notevoli incongruenze nel progetto e nell'iter che si sta seguendo", ribadisce Panzacchi) e sta proseguendo il lavoro per la predisposizione di una perizia che certifichi la necessità di tutelare alcune specie animali che vivono nel parco.

Promosso un appello: arrivano firme eccellenti

Come già detto, è stato promosso anche un appello per il 'savlataggio' dell'area verde adiacente alle vecchie scuole. Il chimico Vincenzo Balzani, il meteorologo Luca Mercalli, la biologa Fiorella Belpoggi, l'ex soprintendente Jadranka Bentini e lo scrittore Pino Cacucci: sono solo alcune delle firme raccolte in calce in difesa del parco Don Bosco.

Il documento, promosso dal climatologo Vittorio Marletto e da Giovanni Dinelli, docente di Scienze agrarie all'Università di Bologna, è sostenuto da oltre 40 esponenti della comunità scientifica, del mondo accademico e della cultura ma la raccolta delle adesioni è ancora aperta: si tratta dunque solo di "un primo assaggio" di firme, sottolinea in conferenza stampa Roberto Panzacchi, uno dei portavoce del Comitato di protesta BESTA.

Tra i firmatari, intanto, ci sono esperti sia di tematiche ambientali che di pedagogia e formazione: perchè la difesa del parco e il tema della scuola, che secondo il Comitato andrebbe ristrutturata invece che ricostruita, "per noi non sono due cose in antagonismo tra loro ma sono fortemente connesse", sottolinea Panzacchi, segnalando che il documento è stato presentato oggi perchè perchè proprio in questa giornata era attesa una sorta di insediamento formale del cantiere.

"Sentiamo la responsabilità di rivolgere un appello alle istituzioni affinché tutelino le aree verdi del nostro territorio. A partire dal parco Don Giovanni Bosco, che è minacciato dal progetto di ricostruzione della scuola media Fabio BESTA", è l'incipit dell'appello, perchè "sacrificare una porzione così ampia di parco pubblico e abbattere oltre 40 alberi di alto fusto per costruire un nuovo edificio scolastico è una scelta incomprensibile alla luce dell'accelerazione del cambiamento climatico".

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