Coronavirus, in corsia con gli oss del Sant'Orsola: "È pesante, dopo due ore devi fermarti" | VIDEO
Il racconto di due operatori sanitari del Policlinico in servizio nel reparto di terapia intensiva e al pronto soccorso
Maria Giovanna Aiello e Giacomo Leone sono due operatori sanitari del Policlinico Sant'Orsola. Lui lavora nel reparto di Terapia intensiva, lei nel Pronto soccorso generale. La vita, soprattutto per loro, è cambiata molto da quando è iniziata l'emergenza sanitaria per il coronavirus.
"Prima la nostra era una semplice terapia intensiva – afferma Giacomo Leone – ora siamo un reparto covid. È cambiato tutto. Non riconosciamo più il nostro reparto, abbiamo dovuto conoscerlo di nuovo da capo. È dura, soprattutto dal lato umano. Questo lavoro lo abbiamo scelto e vedere di non poter far nulla per gli altri è molto dura. Dal lato professionale invece ci si dà una mano perché tutti abbiamo bisogno di tutti, siamo tutti uniti, non c'è più la qualifica. Siamo tutti nella stessa barca. Quando vediamo che qualcosa non va – aggiunge – stacchiamo e andiamo a prendere un caffè. Dopo un paio d'ore non ce la fai più, il carico assistenziale è veramente molto pesante. E quindi bisogna essere bravi a capire che non puoi farcela: devi fermarti, perché altrimenti sbagli e fai dei male a te e agli altri".
Anche la sua collega Maria Giovanna Aiello è della stessa idea: "Il lavoro è cambiato tanto, sia per la parte umana verso i pazienti con casi sospetti o positivi al covid, sia in base alle zone. È pesante, ma rispetto all'inizio ora è più facile lavorare: adesso abbiamo due percorsi, all'inizio invece non era ben chiara la situazione, tra casi sospetti e non – ricorda Aiello – l'ho vissuta male, anche tornando a casa non sapevo come comportarmi".
(Interviste Ufficio Stampa Policlinico Sant'Orsola)