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Cronaca Casalecchio di Reno

Mezzo chilo di cocaina in cucina e tossici molesti sotto il portone: scattano arresti

Sabato movimentato: i militari del comandi di Bologna hanno messo le manette a due spacciatori e a un ladro. Necessario anche l'ausilio del taser

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, sabato 18 novembre, hanno arrestato tre uomini per spaccio di droga, furto aggravato e resistenza. 

Si tratta di un 39enne italiano, domiciliato a Casalecchio di Reno, un 18enne originario dell’Albania, in Italia senza fissa dimora, e un 26enne originario della provincia di Brescia, residente in provincia, tutti già noti alle forze dell'ordine. 

Mezzo chilo di cocaina in cucina

Il 34enne, sospettato di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre a quello di detenere droga all’interno della sua abitazione, nei giorni scorsi è finito nel mirino dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro. Intorno alle ore 11 di sabato scorso, mentre stava tornando a casa, lo hanno fermato per un controllo. L’uomo ha iniziato a farfugliando parole senza senso ad alta voce e ha dichiarato di abitare in un comune della riviera romagnola e di trovarsi in zona per far visita ad una sua amica. Ma non è stato convincente, infatti i militari lo hanno perquisito e hanno trovato un mazzo di chiavi. Dopo aver individuato l’abitazione dell’uomo, hanno trovato quasi mezzo chilo di cocaina, all’interno di un pensile della cucina, due bilancini di precisione, una macchina utilizzata per il sottovuoto e del materiale per il confezionamento. Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro mentre per il 39enne, dopo le formalità di rito e su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, è stato arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Bologna.

Spaccio in zona U

In zona universitaria, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, intorno le ore 21:20 circa di sabato sera, hanno notato una cessione di droga tra piazza Verdi e Largo Respighi, da parte di un 18enne di origine albanese e un nordafricano 39enne. Dopo aver identificato l'acquirente e trovato alcuni pezzi di hashish, un'altra pattuglia ha bloccato lo spacciatore che ha reagito spintonando più volte i militari per cercare di guadagnarsi la fuga. E' stato arrestato e tradotto in camera di sicurezza, in attesa del processo con rito direttissimo.

Bloccato con il taser

Verso le ore 14:30 circa di sabato, una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Bologna, è stata inviata con  in zona Navile a seguito di una lite tra un condomino e un gruppo di persone tossicodipendenti. Nella circostanza, una ragazza 31enne incinta di origine straniera, nell’uscire dal portone del palazzo per una passeggiata, è stata bloccata da un gruppo di persone che stavano consumando sostanza stupefacente. Uno dei ragazzi del gruppetto, un 26enne originario della provincia di Brescia, alla richiesta della donna di spostarsi per farla passare, l’ha aggredita verbalmente proferendole frasi offensive e minacciose, del tipo “…finisco la dose e poi passo…ti ammazzo…”. Udite le urla e le minacce, il compagno della donna, 31enne, è sceso  in strada a difesa della propria compagna ed è stato anch’egli raggiunto da ingiurie e minacce -del tipo “…ti ammazzo…me ne vado quando voglio…”. - ed aggredito. Una volta divisi, il 26enne ha preso da terra il cellulare del 31enne, che era caduto per terra, ed è scappato, lanciando alcune pietre e colpendolo alla mano e alla gamba destra. All’arrivo dei militari, l’uomo, che nel frattempo è ritornato davanti al portone in evidente stato di alterazione, con in mano una bottiglia in vetro, ha minacciato di morte i militari, cercando di aggredirli. Nella circostanza, uno dei carabinieri, per evitare il contatto fisico, ha utilizzato la pistola Taser, al dorso e alla gamba sinistra. Dopo un breve inseguimento, l’uomo è stato disarmato e immobilizzato. Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso del telefono cellulare rubato poco prima. Il 26enne è stato arrestato e tradotto in camera di sicurezza, in attesa del processo con rito direttissimo.

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