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Lunedì, 29 Aprile 2024

"Al Mattei appalti al ribasso": protesta dei sindacati in Prefettura | VIDEO

Presidio del sindacato di base USB: "Migranti trattati come oggetti e lavoratori spremuti: ora basta"

Si è svolto nella mattina di lunedì 19 giugno il presidio del sindacato di base USB Bologna di fronte alla Prefettura, in Piazza Roosevelt. Oggetto della protesta il nuovo appalto per la gestione del Cas Mattei, il Centro di accoglienza straordinaria diventato, ad oggi, di fatto uno strumento ordinario. Delle sue condizioni critiche si parla da lungo tempo e da più parti, e a più riprese, è arrivata la richiesta di una sua chiusura. 

“Mentre più di 400 migranti alloggiano, in condizioni di precarietà igieniche ed esistenziali, in quella che è diventata una tendopoli alle porte della città – scrive il sindacato in una nota – la Prefettura di Bologna assegna la gara europea per la gestione del CAS Mattei in base al criterio del massimo ribasso economico, ancora una volta premiando quelle imprese che fanno del costo del lavoro e delle condizioni di vita dei migranti un elemento su cui tagliare e ricavare margini di profitto”. Ad aggravare la situazione, secondo USB, sarebbe anche “l’opportunità di ammettere a gara soggetti coinvolti in episodi di cronaca quantomeno controversi. La graduatoria provvisoria della gara di bando, in attesa dell’aggiudicazione, vedrebbe come prima classificata la coop Badia Grande di Trapani, già coinvolta in inchieste e polemiche per la gestione dell’hotspot di Lampedusa. Seconda classificata sarebbe invece la ennesima rinominazione della coop padovana, già famosa per la gestione di numerosi maxi-CAS, tra cui quello di Cona, nel veneziano, dalla quale scaturì la famosa marcia dei migranti che attraversò la pianura veneta per andare a chiedere conto al prefetto di Venezia delle condizioni di sovraffollamento in cui versavano i migranti. Ekene, questo il nome nuovo di Ecofficina – sotto inchiesta per truffa e frode nell’esecuzione del contratto siglato con lo Stato proprio per la gestione del Cas di Cona – presenta la stessa compagine sociale protagonista delle vicende giudiziarie di cui sopra”.

“Ancora una volta – si chiude il comunicato – toccherà alle lavoratrici e ai lavoratori, alle migranti e ai migranti, alle donne e agli uomini di buona volontà far capire alle burocrazie istituzionali che esistono limiti di dignità che non vanno mai oltrepassati”.

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