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Cronaca

Case di riposo bolognesi a rischio chiusura: "Più finanziamenti comunali e regionali per la terza età"

Arcangelo Gentile, Federazione Anziani e Pensionati Acli: "La nostra preoccupazione riguarda soprattutto la qualità di vita degli anziani. Se le strutture non riusciranno più a far fronte alle spese necessarie, subiranno gravi tagli quelle accessorie"

Più finanziamenti comunali e regionali per la terza età, in qualunque condizione di vita. È questa la richiesta della Fap Acli di Bologna, a seguito del grido di allarme lanciato ieri da Gianluigi Pirazzoli, Presidente di Anaste Emilia-Romagna, riguardo alla grave crisi in cui versano le case di riposo cittadine, che potrebbe portare alla chiusura di alcune strutture, con conseguente diminuzione di un migliaio di posti letto convenzionati, a fronte degli attuali 3.000. “Fermo restando che la Fap Acli, in accordo con le posizioni spesso espresse dal Papa e dal nostro Cardinale Matteo Maria Zuppi, considera preferibile che gli anziani permangano nella propria casa e ricevano assistenza a domicilio, ci rendiamo conto che non sempre è possibile, per cui questa crisi rappresenta una potenziale emergenza. Bologna è una città che invecchia” osserva Arcangelo Gentile, Segretario della Fap Acli di Bologna “e i costi dei posti non convenzionati nelle strutture sono proibitivi. Anche i costi per una badante lo sono, per molte famiglie” continua.

Preoccupazione "per la qualità della vita degli anziani"

“La preoccupazione della Fap riguarda soprattutto la qualità di vita degli anziani. Se le strutture non riusciranno più a far fronte alle spese necessarie, come quelle dell’energia e dei professionisti che vi operano, subiranno gravi tagli quelle considerate accessorie, che riguardano lo svago, la socializzazione, la vita di relazione degli anziani ospiti” prosegue il Segretario. “Gli Enti di Terzo Settore come le Acli compiono già un’opera sussidiaria molto importante nei confronti degli adulto-anziani, sia fragili, sia autosufficienti. Occorre intensificare gli sforzi per riempire di qualità le attività dell’età senile, garantendo, anche con l’intervento delle istituzioni, maggiori finanziamenti per quelle attività relazionali che sono determinanti per accompagnare bene l’invecchiamento, proponendole in ottica di coprogettazione anche all’interno delle strutture stesse” prosegue Gentile.

"Adotta un nonno" e altri progetti per coinvolgere gli anziani 

Per farlo, “pensiamo ad un coinvolgimento dei giovani, delle scuole, sulla scia del nostro progetto “Adotta un nonno”, ma anche azioni tra pari, coinvolgendo gli anziani ancora attivi, risorsa fondamentale del nostro welfare, di cui occorre valorizzare le capacità e competenze che possono essere messe al servizio della società” osserva il Segretario della Fap, che conclude lanciando un appello all’amministrazione locale per “promuovere e finanziare questo tipo di progetti, per il Bene Comune”.

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