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Cronaca

Morto Cesare Romiti, l'assessore Colla: "Il suo lavoro è ancora attuale"

Lo storico braccio destro di Gianni Agnelli, è morto a 97 anni

Cesare Romiti, lo storico braccio destro di Gianni Agnelli, è morto a 97 anni. "Già presidente della Fondazione Italia-Cina, fu instancabile tessitore di relazioni. Il suo lavoro è ancora attuale". Così lo ricorda l'assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla: "Protagonista in un luogo di analisi rigorosa dei dati, di studio e approfondimento, ma anche di dibattito e proposta ai Governi dei due Paesi"

“Romiti- ha commentato Colla- è stato l’infaticabile tessitore di relazioni dirette e costruttive fra sistema politico, imprenditoriale, finanziario, culturale italiano e cinese. Importante la sua idea di creare un luogo di condivisione strategica, di informazione diffusa e di formazione continua quale rappresenta la Fondazione Italia-Cina, a cui la Regione Emilia-Romagna ha aderito fin dalla sua fondazione nel 2003. Un luogo di analisi rigorosa dei dati, di studio e approfondimento, ma anche di dibattito e proposta ai Governi dei due Paesi”.

“Restano attualissime- ha aggiunto Colla- le linee di azione fondate sulla comprensione reciproca, sulla formazione bilaterale, la coprogettazione di iniziative per il rafforzamento dell’interscambio commerciale e di investimento, la collaborazione fra imprese italiane e cinesi, la realizzazione di eventi e missioni aziendali, lo sviluppo di progetti congiunti di ricerca e sviluppo”.

Chi era Cesare Romiti 

Il suo nome è legato all'attività in Fiat di cui è stato, tra il 1974 e i 1998, amministratore delegato e presidente. Era l’epoca di Gianni e Umberto Agnelli, Romiti arrivò a Torino in piena crisi petrolifera e veniva individuato “come uomo adatto a riportare i conti a posto”.

Com riferisce Torino Today, verso la fine del suo mandato in Fiat viene travolto dalla bufera di Tangentopoli. Nel 2000 la Cassazione confermerà la condanna a undici mesi e dieci giorni di reclusione per falso in bilancio, finanziamento illecito dei partiti e frode fiscale relativa al periodo in cui ricopriva la carica di amministratore delegato del gruppo Fiat, consigliere in RCS MediaGroup e Impregilo. La Corte di Appello di Torino, il 4 dicembre 2003, in accoglimento dell'istanza di incidente di esecuzione, ha revocato la sentenza di condanna per falso in bilancio dichiarando che il fatto per cui era stata emessa sentenza non è più previsto dalla legge come reato.

Dopo l'uscita dalla Fiat e avere rifiutato due offerte (una dalla Zanussi e una da Silvio Berlusconi) diventa imprenditore in proprio. Romiti aveva costituito nel 2003 la Fondazione Italia-Cina che raduna decine di personalità imprenditoriali e aziende interessate al mercato cinese. Dal 2006 al 2013 è stato presidente dell'Accademia di Belle Arti di Roma. Romiti era sposato dal 1948 con una sua coetanea, Luigia Gastaldi, morta nel 2001. Lascia i due figli Maurizio e Piergiorgio.

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