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Cronaca

Fase due, Bonaccini: "Potremmo riaprire tutto già dal 18 maggio"

Così il governatore dell'Emilia-Romagna durante una trasmissione tv. Boccia: "Da lunedì confronto per le linee guida, ci sarà anche Conte"

Riapertura totale? Forse ben prima del primo giugno, e già lunedì 18 maggio. L'ipotesi è stata ventilata dallo stesso presidente Bonaccini, ospite di una trasmissione serale.

"Allargherete le maglie in Emilia-Romagna in anticipo sulle previsioni?" La domanda è netta, ed è stata fatta da Massimo Gramellini a Stefano Bonaccini, durante la puntata de 'Le parole della settimana' trasmissione di approfondimento su Raitre, andata in onda ieri sera.

Dopo aver riassunto il quadro delle competenze tra governo e regione, e aver fatto notare la richiesta unanime portata da tutti i capoluoghi dello Stivale, Bonaccini risponde: "Io credo che in Emilia-Romagna dal 18 (maggio, ndr) i bar, i ristoranti, negozi al dettaglio, ma anche i parrucchieri e gli estetisti e i tatuatori possano aprire". Tutto questo però è e rimane demandato alle decisioni del governo, che dovrà decidere se concedere alle regione l'autonomia decisionale a partire da quella data.

A poche ore di distanza arriva la precisazione del ministro per gli affari regionali Francesco Boccia. Lunedì 11 maggio sarà convocato il confronto con i presidenti di Regione con la partecipazione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro della Salute, Roberto Speranza, per l'avvio delle procedure relative alle riaperture differenziate su base territoriale dal 18 maggio, come già anticipato dal governo e più volte confermato.

"Comprendo perfettamente - ha dichiarato il ministro Boccia - l'esigenza delle Regioni di avere un quadro che consenta loro di avviare le riaperture differenziate e condivido la loro esigenza di averlo in tempi brevi. A tale proposito, ringrazio i presidenti per il senso di responsabilità e per la condivisione con il governo dell'esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate, a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro. Tuttavia, è utile già discutere con le Regioni le modalità di apertura o restrizione delle attività legate all'andamento dell'epidemia secondo il monitoraggio avviato dal ministro della Salute"

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