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Cronaca

Fase due, Borgonzoni: "Commercianti all'ingrosso, riaprire il 4 maggio"

La senatrice del Carroccio ha presentato una interrogazione parlamentare sulla scia delle proteste annunciate da alcuni operatori del Centergross di Argelato

"Sosteniamo la protesta, pacifica e in sicurezza, di alcuni operatori del Centergross. È inconcepibile che il 4 maggio il governo imponga un nuovo stop a 6mila lavoratori e 600 aziende, mettendo in difficoltà una intera 'città' del commercio all' ingrosso, fiore all'occhiello del pronto moda e del Made in Italy a livello europeo'.

Lo dice la senatrice bolognese della Lega Lucia Borgonzoni, annunciando il proprio sostegno ai soci operatori del Centergross che si riuniranno lunedì alle 18,30 per chiedere l'anticipazione della riapertura dei punti vendita del settore. Sul tema Borgonzoni ha presentato anche un'interrogazione parlamentare, sollecitando un piano per le riaperture.  

"Le condizioni per aprire, in un'area di un milione di metri quadrati, ci sono -continua la senatrice- anche considerando la disponibilità, gli investimenti in sicurezza e il senso di responsabilità messi in campo dagli operatori. Siamo al loro fianco. È ora che il governo attui un piano serio per le riaperture o settori fondamentali della nostra economia crolleranno. E non per Covid-19, ma per burocrazia e mancanza di risposte adeguate".

Dalla manifestazione in programma lo stesso Centegross prende le distanze specificando che "non coinvolge e non è promossa dal Centergross a livello generale e istituzionale. Si tratta di una iniziativa privata organizzata in autonomia da alcuni operatori. Iniziativa non appoggiata né condivisa dalla direzione, dal presidente Scandellari e dalla Commissione Moda".

Resta  comune la volontà di una riapertura anticipata, non le modalità di dialogo: "Pur condividendo la necessità di una riapertura delle attività del commercio e dei negozi anticipata rispetto alla data del 18 maggio  - aggiungono dal Centergross -  non si ritengono idonee queste modalità di dialogo con gli interlocutori di riferimento. Modalità, inoltre, presumibilmente non ammesse dalla normativa attualmente in vigore per questioni di sicurezza". 

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