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Cronaca

Gadget fascisti e spazi pubblici: Il Comune cambia le regole

5 modifiche ai regolamenti per tentare di limitare la concessione di spazi pubblici a formazioni neofasciste e impedire la vendita di oggetti "riferiti al Partito fascista"

L'assessore Alberto Aitini lo aveva annunciato qualche settimana fa e oggi ha presentato in  commissione cinque modifiche ai regolamenti per tentare di limitare la concessione di spazi pubblici a formazioni neofasciste e impedire la vendita in mercati e fiere di oggetti "riferiti al Partito fascista" se realizzati in periodi successivi al ventennio.

La prima modifica riguarda il regolamento per l'occupazione del suolo pubblico: viene inserito un passaggio che punta ad "evitare attività che si richiamano direttamente all'ideologia fascista, ai suoi linguaggi, rituali e alla sua ideologia o in cui si esibiscano e pratichino forme di discriminazione", coma da dodicesima Disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista.

Per l'assegnazione di immobili comunali, si specifica che l'inosservanza della norma "costituisce causa di decadenza dell'assegnazione".

Per quanto riguarda la concessione di sale e del patrocinio del Comune, potrà scattare anche una sanzione già in vigore in caso di mancato rispetto del regolamento e cioè la possibilità di negare l'uso delle sale "per un periodo massimo di un anno".

Infine, c'è una proposta di emendamento che arriva direttamente dalla Giunta e che punta a modificare anche il regolamento dei mercati e delle fiere, perchè "ci eravamo impegnati anche su questo", ha detto Aitini. Sarà dunque "vietata la vendita di riproduzioni di beni raffiguranti persone, immagini o simboli riferiti al Partito fascista, fabbricati in epoche storiche successive al ventennio fascista". Si fa dunque riferimento al Partito fascista, ma a quanto pare non al nazismo e non sembrano previste sanzioni. "Sono molto soddisfatto. La delibera va nella direzione di quanto chiesto dal Consiglio", sottolinea Aitini: e' una misura che "abbiamo fortemente voluto" e che la Giunta "ha portato avanti nei tempi più rapidi possibili". (dire)

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