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Cronaca

Fece il "gesto della scimmia" a un giocatore avversario: Daspo per un tifoso della Fortitudo

Contro l'uomo, già denunciato, la Questura ha disposto due anni di allontanamento dalle competizioni sportive. Lui fece ricorso al Tar giustificando il gesto razzista: "È stato per pochi secondi"

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Aveva mimato una scimmia con le braccia piegate e le mani sotto le ascelle, rivolto a un giocatore di colore della squadra avversaria. E davanti al Tribunale amministrativo regionale (Tar) aveva ammesso il gesto razzista, dicendo però che era stata una cosa "di pochi secondi", e che quindi il Daspo di due anni era stato eccessivo. Ma a nulla ha portato la richiesta di un tifoso della Fortitudo di Bologna di revocare il provvedimento della Questura.

Il fatto risale al 21 maggio scorso durante la partita dei playoff tra Fortitudo e Benedetto XIV Cento in Serie A2. Il tifoso della squadra felsinea fu identificato dalla Digos nel mimare il gesto della scimmia "in presenza di giocatori di colore militanti nella squadra avversaria". L’uomo era stato anche immortalato dalle telecamere e il frame incriminante diffuso sulla pagina web della società ferrarese. Il tifoso era già risultato "denunciato e condannato" a sei mesi per il reato di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, pena poi convertita in sanzione pecuniaria. Di qui il Daspo di due anni.

E da qui anche il ricorso al Tar anche perché, ha sostenuto, il Daspo sarebbe eccessivo in quando "il fatto commesso, pur se riprovevole, sarebbe durato solo pochi secondi" e dunque non tale da "porre in pericolo l'ordine pubblico ed in ogni caso sanzionato con una misura sproporzionata per la eccessiva durata di due anni", come ricostruisce la sentenza del Tar che indica questo e altri motivi di contestazione del tifoso.

Inizialmente era stata accolta la sua obiezione per il "difetto di proporzionalità" sulla durata del Daspo. Poi alla vigilia del dibattito di merito la Questura ha ribadito le sue ragioni con una memoria. Quindi, nelle scorse settimane, il Tar ha espresso il suo verdetto e ha rigettato il ricorso: “Infondato e va respinto", dice il Tar ricordando che era stato "inequivocabilmente identificato durante la manifestazione sportiva nel mimare il gesto della scimmia in presenza di giocatori di colore militanti nella squadra avversaria". E questo "è gravemente discriminatorio e idoneo a porre in pericolo la sicurezza pubblica, come dimostrato anche dai recenti fatti di cronaca avvenuti in occasione di partite del campionato nazionale di calcio di serie A".

Il Daspo serve proprio "ad anticipare la tutela dell'ordine e della pubblica sicurezza e al contrasto di episodi di violenza nel corso delle manifestazioni sportive, sicché non esige la dimostrazione, oltre ogni ragionevole dubbio, del comportamento violento del soggetto, essendo pienamente legittima la sua adozione ove nella motivazione si dia atto di un quadro indiziario abbastanza univoco ed evidente", aggiungono i giudici.

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