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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Zona Universitaria / Piazza San Francesco

Universitari ancora contro le banche: rave party nel cuore di Bologna

Nelle strade del centro del capoluogo emiliano, tra dj on parade e concerti live, avanza la ribellione contro le politiche di austerity e il ruolo delle banche nella crisi e nei processi di finanziarizzazione. A farne le spese i residenti nelle zone di protesta, più che le banche

Prosegue la protesta degli universitari contro il ruolo delle banche. Dopo il nugolo di protestanti in mutande che ha occupato giovedì scorso l’Unicredit di via Rizzoli, l’allestimento dell’aula-studio che venerdì ha bloccato il traffico difronte all’Unicredit di via Indipendenza, sabato è la volta del rave che ha sconvolto il centro della città.

IL CORTEO - Circa un migliaio di persone si sono date appuntamento sabato alle 17, in piazza San Francesco, nel cuore della città felsinea. Da qui i manifestanti hanno dato vita ad una lunga parade che, tra musica e visual art, ha sfilato lungo via Marconi, via dei Mille, via Indipendenza, via Zamboni e via Irnerio per fare ritorno nella piazza di partenza per una serie di concerti. Durante il percorso, era massiccia la presenza di forze dell’ordine, per arginare il corteo che è riuscito a “sanzionare” con manifesti e scritte numerose filiali.
 
PIAZZA SAN FRANCESCO -Teatro principale della rivolta è stato piazza San Francesco: con tanto di camion-consolle per le performance dei dj e un bar mobile allestito per la circostanza. La piazza è stata riempita da alti decibel e dal frastuono degli avventori fino alle 2 del mattino. Lattine vuote, cocci e sporcizia sparsi ovunque e le pareti della chiesa sono state adoperate come pitali.
 
LE POLEMICHE - All’indomani della manifestazione si sono sollevate aspre le polemiche dei residenti della zona, che si sono lamentati per il prolungarsi e il degenerare della parade fino a notte inoltrata, nonostante le loro segnalazioni alle forze dell’ordine. “E’ stato un incubo. Non siamo riusciti a chiudere occhio – afferma un uomo che vive in uno dei palazzi ai margini della piazza". "Capisco la libertà di opinione e il diritto a manifestare il proprio dissenso" - fa eco un'altra residente nelle vicinanza - "Ma la situazione è trascesa: la protesta mi pare si sia trasformata in una rumorosissima discoteca a cielo aperto. A farne le spese siamo stati noi che viviamo nella zona, le banche hanno dormito sonni tranquilli invece”.
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