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Cronaca Sant'Agata Bolognese

Morto in incidente mentre prova la Lamborghini, indagini archiviate

Fatale per Vito Rotunno lo schianto durante una prova del bolide, durante una visita del giudice alla Casa Automobilistica. Il Gip ha deciso che non ci sono profili colposi nell'uso del mezzo

Si chiude con un'archiviazione l'indagine per omicidio colposo a carico di ignoti per la morte, avvenuta il 17 novembre 2017, di Vito Rotunno, autista del presidente della Corte d'appello di Bologna, Giuseppe Colonna. Rotunno si schiantò contro un tir mentre faceva un giro di prova su una Lamborghini durante una visita istituzionale del magistrato nella sede della casa automobilistica a Sant'Agata Bolognese, e venerdì il gip di Bologna, Rita Zaccariello, ha depositato la propria decisione sulla seconda richiesta di archiviazione presentata dal pm Antonello Gustapane, richiesta che questa volta è stata accolta.

Questo perché, si legge nel provvedimento, dalle nuove indagini, e in particolare dalla documentazione acquisita dalla Procura, non sono emersi elementi idonei a ipotizzare profili di colpa penalmente rilevanti nei confronti dei responsabili della Lamborghini.

Il 21 novembre del 2018, infatti, Zaccariello aveva restituito gli atti alla Procura, ordinando nuove indagini e concedendo al pm sei mesi di tempo per farle, come richiesto dal legale della vedova di Rotunno, Emilio Paolo Rogari, che si era opposto alla richiesta di archiviazione. Dopo due mesi era arrivata la nuova richiesta di archiviazione, a cui Rogari si era nuovamente opposto, e il gip si era riservato la decisione dopo l'udienza del 13 giugno scorso. Decisione che è arrivata nei giorni scorsi e che questa volta accoglie la richiesta presentata dalla Procura.

In particolare, dai documenti della Lamborghini acquisiti dal pm emerge che l'impiego dell'auto da parte di Rotunno si configurava non come un test drive (che può essere svolto solo dai dipendenti e dai collaboratori dell'azienda), ma come un comodato d'uso dinamico, definizione in cui viene inquadrato l'utilizzo dei veicoli da parte di persone esterne all'azienda.

E il contratto di comodato d'uso dinamico contiene una clausola che esonera la Lamborghini da qualsiasi responsabilità giuridica in caso di danni a persone o cose. Un documento che, a quanto si apprende, né Rotunno né Colonna avrebbero firmato. Inoltre, spiega Zaccariello nel motivare la sua decisione, dalle nuove indagini non sono emerse prove che permettano di individuare, nel rapporto di comodato d'uso dinamico, una regola cautelare che miri a prevenire eventi come quello su cui si è indagato e la cui violazione sia imputabile ai responsabili della Lamborghini.

Da qui la decisione di accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Da parte sua, Rogari fa sapere che "nei prossimi giorni parlerò con la mia assistita e solo a quel punto deciderò il da farsi". Se la vedova di Rotunno dovesse decidere di portare avanti la propria battaglia legale, a questo punto l'unica strada percorribile sarebbe quella del ricorso per Cassazione. (Ama/ Dire)

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