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Cronaca

Incidenti stradali: a Bologna raddoppiano quelli mortali

I risultati del monitoraggio della Città metropolitana: a livello provinciale aumentano gli scontri, ma calano le vittime

Incidenti mortali. Erano in calo da un paio di anni, ma con l'uscita dal periodo Covid hanno ripreso la loro marcia. E a Bologna, rispetto all'anno scorso sono quasi raddoppiati, passando dai 12 del 2021 ai 23 del 2022.

E' il dato più rilevante emerso dal report annuale della Città metropolitana sull'incidentalità stradale, elaborato sulla base dei dati 2022. Proprio nel Capoluogo inoltre, si concentrano la metà degli incidenti stradali, anche se il dato risente necessariamente sia della densità urbana che della presenza di nodi autostradali sul suo territorio.

Andando a vedere l'incidentalità ogni mille abitanti, senza contare autostrade e tangenziale, il tasso di incidentalità (incidenti ogni 1.000 abitanti) della città metropolitana è pari a 3,7 e i comuni dove tale tasso è più elevato sono, in ordine decrescente, Bentivoglio (8,6), Bologna (5,1), Castenaso (4,5).

Aumentano gli incidenti, calano in morti

Nel 2022 nella città metropolitana di Bologna sono avvenuti 4.095 incidenti stradali con infortunati, 386 in più rispetto a quelli rilevati nel 2021. Sono 56 le persone decedute (3 in meno) e 5.475 quelle ferite (610 in più), dati in aumento non solo rispetto agli anni di ridotta mobilità dovuta al lockdown per Covid-19, il 2020 ed il 2021, ma anche in confronto al 2019, quando avevamo 3.805 incidenti, ma con un numero maggiore di decessi (68).

Utenti deboli 

Sono pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti, comprendono il 42,9% dei decessi e la categoria più rappresentata nel 2022 è quella dei motociclisti, con 15 morti, in particolare tra 40-59enni (6) e 20-39enni (5). I ciclisti deceduti sono 3 (5 nel 2021), 2 dei quali over 80; 5 sono i pedoni, in diminuzione rispetto ai due precedenti anni, quando se ne sono registrati rispettivamente, 6 (2021) e 10 (2020). I motociclisti sono i più coinvolti anche tra i feriti, seguiti da ciclisti e pedoni.

I dati comune per comune

La mappa di densità degli incidenti

Quali veicoli e utenti fanno incidenti

Dei 7.461 veicoli che incorrono in incidente stradale, 4.578 sono auto, a cui seguono 1.089 motocicli e 687 bici, comprensive dei monopattini, mezzo che vede 91 persone ferite, 50 delle quali hanno un’età compresa tra i 20 ed i 39 anni. Osservando i conducenti, sono di sesso maschile il 70% dei feriti e l’86% dei morti. Limitandoci ai soli passeggeri, vedono 1.075 feriti con prevalenza femminile, il 60%. Analizzando i feriti in classi ventennali di età, l’intervallo tra i 20 ed i 39 anni è quello più coinvolto in entrambi i generi, mentre soffermandoci sui deceduti, sono 32 i deceduti con età inferiore ai 60 anni.

Quando avvengono gli incidenti 

Dal report emerge che Il maggior numero di incidenti si sono verificati nel mese di maggio (425) e, come sempre per il nostro territorio, è agosto il mese dove se ne verificano meno (249). Venerdì e giovedì sono i giorni in cui è più rilevante il numero di incidenti, mentre gli intervalli orari tra le 17 e le 18 sono i più critici in termini di rischio di incorrere in incidente stradale. Nel fine settimana si registrano meno incidenti, anche se nelle ore notturne il loro numero aumenta, rispetto a quanto si registra negli altri giorni della settimana.

Dove avvengono gli incidenti 

Il 72% degli incidenti si verifica in un contesto urbano, il 20% in extra-urbano, l’8% su autostrada e tangenziale. La mortalità per incidente segue lo stesso ordine, infatti sono le strade extraurbane dove, a fronte di 56 decessi complessivi, se ne verificano il 52%, in extraurbano il 30%. La maggior parte degli incidenti avviene percorrendo rettilinei (49%), tipologia di strada che raccoglie 30 dei 56 decessi, mentre 12 mortali avvengono su incrocio e 10 in curva.

Tra le strade dove è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le statali Porrettana e Via Emilia continuano a essere quelle con il maggior numero di sinistri, rispettivamente 77 e 74, spiegabili anche con la loro rilevante estensione chilometrica e con l’alto numero di veicoli che le percorrono.

Come avvengono gli incidenti

La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro (1.952 casi, 21 vittime e 2.608 feriti), seguita dal tamponamento (801 casi), la più pericolosa in termini di vittime è però l’urto con veicoli od ostacoli, che causa 13 decessi; 10 decessi avvenuti anche a causa di fuoriuscite in 318 incidenti.

Costo sociale degli incidenti

Il costo sociale sostenuto dalla collettività metropolitana a causa della morte o del ferimento delle persone in seguito a un incidente stradale è stato pari a 360 milioni di euro: per ogni residente metropolitano gli effetti dell’incidentalità sono quantificabili in 356,21 euro di costo sociale.

I commmenti di Larghetti e Orioli 

"Il report – commenta la consigliera metropolitana con delega alla Sicurezza stradale Simona Larghetti - ci restituisce con la freddezza dei numeri tutta la drammaticità del fenomeno della violenza stradale sul nostro territorio e ci richiama alla necessità di agire prioritariamente nelle aree urbane e nei centri abitati, dove naturalmente avvengono più spostamenti e dove aumenta la conflittualità anche tra categorie diverse. Abbiamo il dovere di riconciliare le esigenze di spostamento con la priorità assoluta che dobbiamo dare all'incolumità delle persone. Per questo il Piano Metropolitano della Sicurezza Stradale deve accompagnare la realizzazione del PUMS. Offrire alternative sostenibili di spostamento con tram e SFM è necessario, ma anche cambiare stile di guida e modificare la conformazione di strade che pure se in mezzo ai centri densamente abitati spingono ad accelerare troppo". 


"I dati sull'incidentalità dimostrano quanto sia necessario intervenire sulla sicurezza proprio nell'area urbana – spiega l’assessora alla Nuova Mobilità del Comune di Bologna Valentina Orioli. La trasformazione di Bologna in Città 30, che intendiamo realizzare entro il 1° gennaio 2024, offre una risposta concreta ed efficace a quanto emerge dal Report e alla domanda di sicurezza che moltissimi cittadini ogni giorno ci rivolgono. L'esperienza delle città che hanno già compiuto questa trasformazione ci fa vedere che abbassare i limiti di velocità è essenziale per ridurre il numero e la gravità degli incidenti. Noi stiamo lavorando in questa direzione."

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