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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Medicina

Medicina: casa di tolleranza in pieno centro, tre in arresto per sfruttamento della prostituzione

Diverse segnalazioni dei cittadini insospettiti dal viavai in un appartamento con i vetri oscurati. Le prestazioni pubblicizzate su un sito web: '50 euro con profilattico, 100 euro senza protezione'

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Imola hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di una 36enne cinese, una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un 58enne italiano e una misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti di un 52enne, sempre italiano. 

Sono ritenuti responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso. Le indagini dei Carabinieri di Imola sono partite a novembre, a seguito di alcune segnalazioni da parte dei cittadini di Medicina insospettiti dal viavai di molti uomini in un appartamento con i vetri oscurati dai giornali, al secondo piano di un palazzo ubicato in via della Libertà, nel centro del paese. 

VIA INTERNET. Verificata l’attendibilità della notizia, gli inquirenti  hanno scoperto un sito internet a carattere erotico che pubblicizzava le prestazioni sessuali di giovani ragazze orientali nello stabile. Solitamente il cliente chiamava un numero di cellulare, parlava con una donna telefonista, con accento cinese, che lo informava sulla tipologia dei rapporti sessuali a pagamento eseguiti nell’appartamento di Medicina: “50 euro per un rapporto sessuale con profilattico, 100 euro senza protezione. Se il cliente accettava la proposta, si recava davanti al palazzo in via della Libertà, richiamava quel numero di telefono ed attendeva l’arrivo di una ragazza cinese, che prima di aprire il portone e scendere in strada per accogliere il cliente era già stata informata dalla donna (36enne) sui dettagli della prestazione.

INDAGINE PARALLELA. Da questa indagine i Carabinieri sono arrivati a scoprire anche un'altra casa per incontri sessuali situata a Faenza, la stessa in cui vivevano i due soggetti destinatari dell’ordinanza, conviventi e già noti alle forze dell’ordine per un’altra inchiesta giudiziaria per sfruttamento alla prostituzione. Il 52enne, invece, è finito nei guai per aver concorso con i due soggetti a sfruttare e favorire la prostituzione, affittando l’appartamento di Medicina e curando le inserzioni pubblicitarie relative all’attività, i cui proventi venivano così ripartiti: su 100 euro di guadagno, 40 euro andavano alla ragazza che si era prostituita e le rimanenti 60 venivano ripartite tra i tre concorrenti.

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