Entra in campo e minaccia i calciatori ospiti: Daspo al dirigente della squadra

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I Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena, la mattinata di mercoledì 17 gennaio, hanno notificato a un 51enne italiano, originario di Bologna, incensurato, vice presidente di una squadra di calcio di seconda categoria, un “provvedimento di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive” (D.A.SPO.) della durata di 1 anno.

Il provvedimento è stato emesso dal Questore di Bologna poichè agli inizi del mese di novembre 2023, in un campo sportivo della provincia, durante un incontro di calcio tra due squadre locali di seconda categoria, un responsabile della squadra di casa, vice presidente, ha oltrepassato i cancelli, è entrato in campo con una cintura arrotolata intorno a una mano e ha perso la testa minacciando i giocatori: “…Vi ammazzo di botte…” .

Sul posto è intervenute una pattuglia dei carabinieri, dopo la segnalazione al 112 da parte di un giocatore della squadra ospite, che ha raccolto le testimonianze, ricostruendo così l’intera vicenda. 

La ricostruzione 

Al termine della partita, i giocatori della squadra avversaria, che già durante la partita si erano scambiati vari insulti calcistici, si sono fermati davanti al dirigente avversario, che siedeva in tribuna, e hanno gioito per la vittoria, situazione che ha fatto andare su tutte le furie l’uomo: ha perso le staffe e, oltrepassando il cancello che divide la tribuna dal campo, è entrato al suo interno e si è diretto verso i giocatori ospiti.

Per i fatti accaduti, la società sportiva della squadra di casa, è stata sanzionata con un’ammenda di 150 euro, per aver permesso l’accesso in campo al termine della gara, a persone non autorizzate, oltre al comportamento e alle frasi ingiuriose proferite nei confronti della squadra ospite.

Il 51enne, dovrà rispondere anche dell’accusa dei reati di minaccia aggravata in occasione di manifestazione sportiva, per i quali, al termine delle formalità di rito, i militari lo hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Bologna.

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