rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Morto Antonio La Forgia, ex presidente della Regione Emilia-Romagna

Era in sedazione profonda da qualche giorno. Aveva 78 anni. Il cordoglio del mondo politico

È morto Antonio La Forgia, ex deputato ed ex presidente della Regione Emilia-Romagna. La Forgia, 78 anni, da un anno e mezzo combatteva con un tumore e dalla notte del 6 giugno era in sedazione profonda, percorso scelto – con consenso informato – dopo l'ultimo quadro clinico che teneva conto di varie metastasi. Si è spento nella sua casa di Bologna e, a cremazione avvenuta, ci sarà un momento pubblico per ricordarlo.

La scelta era stata annunciata dalla moglie Mariachiara Risoldi tramite social: "Dopo colloquio con il paziente e la moglie, sulla linea della DAT si inizia sedazione palliativa con morfina ogni 4 ore. Viene dato il consenso. Antonio ha iniziato un viaggio alle 00.07 di sola andata, con serenità, con la sua grande famiglia allargata attorno. Per la legge il suo corpo è costretto ad essere ancora qui, mentre la sua mente è già arrivata in un luogo leggero. Siamo un paese veramente ipocrita".

Un'inutile tortura per i familiari, come ha scritto Risoldi: "Quello che la legge non contempla è la possibilità di mettere fine alla propria vita in breve tempo. Antonio 27 ore fa viene sedato. Gli ultimi quindici minuti ci salutiamo noi. Trentatré anni di vita assieme, un saluto scherzoso. 'Tu lassù non sedurre troppe signore'. 'Quando sarà il momento ti verrò a prendere', sono le ultime parole sussurrate, mentre gli occhi si chiudono".

"La mente ironica e brillante di Antonio non c’è più. In una stanza della casa c’è un letto ospedaliero, a fianco le sedie. La famiglia allargata si alterna a fargli compagnia. Ci sente? Soffre? Il viso rilassato fa pensare di no. Ma il respiro è faticoso". 

Dalla scelta della sedazione profonda, all'addio scherzoso 

Chi era Antonio La Forgia

Politico d'altri tempi, nato a Forlì nel 1944, laureato in Fisica, La Forgia è venuto a mancare dopo una lunga malattia. È stato un protagonista della politica bolognese. Iscritto al Pci, fu due volte assessore, poi segretario del Pds e nel 1996, quando Prodi chiamò Pier Luigi Bersani a fare il ministro dell'industria nel suo primo governo, La Forgia gli subentrò alla presidenza della Regione dove restò fino al 1999, quando si dimise per aderire al progetto prodiano de 'I Democratici'.

Politicamente molto vicino a Romano Prodi, è stato deputato, per due legislature, dal 2006 al 2013, partecipando alla nascita del Partito Democratico.

Il cordoglio della politica. Bonaccini: "Riformista coraggioso"

"Se ne va per sempre un uomo di grande cultura, mai sopra le righe, forte della sua forza di pensiero. Un politico in grado di intravvedere prima il futuro e tracciare la strada di un riformismo che guardasse in primo luogo al rinnovamento delle istituzioni e del Paese. Senza dubbio uno dei protagonisti della costruzione di un’Emilia-Romagna regione dalle solide fondamenta sociali e capace di guardare avanti, alla pari delle aree più all’avanguardia in Europa e nel mondo".

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ricorda Antonio La Forgia, presidente della Regione Emilia-Romagna dal 1996 al 1999, poi presidente dell’Assemblea legislativa regionale dal 2000 al 2005 e successivamente deputato della Repubblica.

"Un pensatore coraggioso, ma anche un amministratore capace e lungimirante. Lo ricordo – prosegue Bonaccini –per l’eleganza, la schiettezza e l’intelligenza con cui affermava le proprie idee, anche quando le sue parole e le sue posizioni erano dense di contenuto e di sfida politica. Nelle sue lucide analisi, le argomentazioni non lasciavano spazio a reticenze. La sua capacità di critica e di interpretare una sinistra e una politica riformiste, sempre attente a nuove soluzioni e mai propense a guardare al passato, lo rendono uno dei maggiori esponenti del campo progressista e del centrosinistra, in Emilia-Romagna e nel Paese".

"Alla moglie, ai figli e a tutti i suoi cari – conclude Bonaccini – esprimo profonda vicinanza e le più sentite condoglianze a nome mio personale, della Giunta regionale, della Regione tutta e dell’intera comunità emiliano-romagnola, che ha avuto modo di apprezzarlo e stimarlo in ogni ruolo ricoperto, al servizio delle persone e delle istituzioni".

Prodi: "Insieme costruimmo l'Ulivo"

"Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio la Forgia a cui ero legato da sentimenti di autentica amicizia. Ho fatto con lui numerosissime chiacchierate, spesso ci siamo sentiti al telefono e non abbiamo mai interrotto il nostro lungo rapporto. Ricordo con affetto e commozione i giorni in cui abbiamo condiviso la costruzione dell'Ulivo, il confronto con lui è stato sempre arricchente sul piano culturale e su quello politico, al quale Antonio ha contribuito tanto. Sentiremo molto la sua assenza e mancherà la sua vivace e creativa intelligenza. Il mio pensiero affettuoso va alla moglie e alla sua famiglia".

Lepore: "Uomo politico di rara sensibilità"

"Ci ha lasciato una persona dall’alto rigore morale e intellettuale, precursore del riformismo democratico. Antonio La Forgia ha saputo anticipare con onestà e intelligenza politica quell’unione dei riformismi che vede proprio nella nostra terra le sue prime radici. È stato un amministratore appassionato – scrive il sindaco di Bologna, Matteo Lepore – ma non ha esitato a lasciare la carica di presidente della Regione per seguire l’istinto politico e le proprie convinzioni, segno di profonda dedizione e spirito di sacrificio per il bene comune".

"Il suo addio al Pds non fu uno strappo con la sua storia, ma un passo avanti un po’ più svelto per aprire la porta ad una formazione più ampia dove ha ritrovato molti compagni di viaggio. Un gesto di innovazione e ricerca, se così si può dire. Un uomo politico di rara sensibilità, visione e coraggio, fino in fondo. Vogliamo ricordarlo così. Ci stringiamo forte alla famiglia, alla quale rivolgo il profondo cordoglio mio e dell’amministrazione comunale".

"Antonio La Forgia, ex presidente della Regione Emilia Romagna e Deputato Pd, se ne è andato. Ha affrontato la malattia per un anno e mezzo e lo scorso martedì ha iniziato il percorso di sedazione profonda, dopo il consenso informato", le parole della segretaria Pd di Bologna Federica Mazzoni.

"Ci lascia un dirigente politico e un amministratore di spessore, intellettuale e pragmatico al contempo.
Ha fatto una scelta politica decidendo, per quanto la legge italiana attualmente lo consente, anche nell'andarsene.

"L'intera comunità del Partito Democratico di Bologna si stringe attorno al dolore della moglie Maria Chiara Risoldi, della sua famiglia e di tutti gli amici e compagni a cui esprimiamo sentite condoglianze".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morto Antonio La Forgia, ex presidente della Regione Emilia-Romagna

BolognaToday è in caricamento