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Cronaca

Nuovi presidi a scuola: 200 dirigenti in arrivo

Si tratta di 327 presidi tra scuole materne, elementari e medie e 164 alle superiori. I neo dirigenti provengono per lo più da fuori Emilia-Romagna (123, sono invece 84 quelli residenti in regione) e hanno un'età media 48 anni

Arrivano 207 nuovi presidi per le scuole dell'Emilia-Romagna. L'Ufficio scolastico regionale ha infatti assegnato le sedi ai vincitori del concorso appena concluso. Saranno così 491 in tutto i dirigenti scolastici alla guida delle 535 scuole dell'Emilia-Romagna nell'anno scolastico 2019-2020, contro i 321 dell'anno passato, con un aumento del 53%.

Si tratta di 327 presidi tra scuole materne, elementari e medie e 164 alle superiori. I neo dirigenti provengono per lo più da fuori Emilia-Romagna (123, sono invece 84 quelli residenti in regione) e hanno un'età media 48 anni. Con queste nuove assegnazioni è anche diminuito in maniera drastica il numero di scuole assegnate a reggenti, che saranno 44 contro i 215 dell'anno scorso (l'80% in meno). Nel dettaglio, 27 scuole sono in reggenza perché i rispettivi dirigenti scolastici si trovano in situazioni particolari (ad esempio incaricati in scuole italiane all'estero o all'Università), 12 perché sottodimensionate e cinque accantonate per candidati inseriti con riserva nella graduatoria del concorso.

Tra il 27 e il 29 agosto prossimi, i nuovi presidi saranno a Bologna per firmare i contratti. Un'infornata "di cui si era sentita l'esigenza- commenta il direttore dell'Usr, Stefano Versari - ne deriverà nuova linfa alle scuole". Versari ricorda che "dirigere una scuola implica importanti responsabilità, capacità di leadership e impegno assiduo.

Al contempo costituisce opportunità privilegiata, perché si svolge in contesti educativi di istruzione, cuore per lo sviluppo del capitale umano del nostro Paese". Un incarico dunque di "grande responsabilità e grande onore". Il direttore dell'Usr si augura che i nuovi presidi "sappiano coltivare contesti formativi socievoli e arricchenti per chiunque li frequenti, siano essi studenti, famiglie o personale della scuola e che divengano poi nel tempo sempre più capaci di rendere le diverse sensibilità personali strumento di arricchimento della comunità scolastica". (Dire)

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