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Cronaca Zona Universitaria / Piazza Rossini

Piazza Rossini, DJ Brenno preso a pugni in faccia: "Mi hanno scambiato per un altro"

Erano passate le 4.30 del mattino e Marco Prati, alias Dj Brenno, stava rincasando dopo una serata di lavoro quando è stato aggredito da uno sconosciuto: "Quando i locali stavano aperti fino alle 4 queste cose succedevano raramente"

E' un noto dee-jay bolognese, DJ Brenno, la vittima di un aggressione avvenuta nei pressi di Piazza Rossini nella notte fra mercoledì e giovedì, mentre stava rientrando da una serata di lavoro, poco dopo le 4.30. Fortunatamente Marco Prati (questo il nome dell'artista) non era solo, e probabilmente proprio la presenza di due amici ha evitato il peggio. 

"Avevo appena finito di lavorare e stavo camminando in compagnia di un paio di amici verso via San Vitale dalla zona universitaria - il racconto di Marco Prati alias Dj Brenno - quando a un certo punto uno sconosciuto mi ha dato un pugno in faccia, sferrato senza intimidazioni o minacce da questo individuo che ho capito essere di origini magrebine, ma che non avevo mai visto prima". Dopo un momento di dolore e incredulità la vittima è stata portata al pronto soccorso per essere medicata, senza chiamare sul posto le forze dell'ordine. 

UNO SCAMBIO DI PERSONA? Alla luce dei fatti, la spiegazione che si danno Marco Prati e i suoi amici e testimoni dell'evento è che sia stato cambiato per un'altra persona. Nella stessa serata infatti (sembra pochi minuti prima a detta di alcuni presenti) nella stessa zona c'era stata una violenta rissa tra nordafricani: "Dopo avermi colpito il mio aggressore deve essersi accorto di aver fatto un errore guardandomi bene in faccia. Mi ha datto una pacca e si è allontanato correndo. Deve avermi scambiato per un altro. Il primo a darmi soccorso è stato un ragazzo marocchino e lo ringrazio. Poi anche i miei amici naturalmente". 

La vicenda è riportata anche in una nota del consorzio Enjoy Bologna, costituito da alcuni gestori di locali della zona U che da tempo sostengono (in contrasto con alcune ordinanze della Giunta) che la non-sicurezza di questa precisa fetta di città sia determinata da alcuni errori di fondo: "Esprimiamo piena solidarietà al Dj aggredito, sottolineando che la sequela di eventi violenti in Zona Universitaria non può e non deve continuare; la situazione sicurezza è un punto nodale e non può passare in secondo piano". In sostanza, il concetto che il consorzio sostiene da sempre è che se i locali sono aperti e le luci accese, nel rispetto dei residenti e delle regole, le strade sono più sicure. Nel novembre del 2015 un episodio analogo era accaduto al gestore del bar "Boteco". 

"Non difendo i locali perchè lavoro con loro. Da sempre critico il pacchetto di norme anti-degrado che la giunta comunale capitanata dal nostro sindaco Virginio Merola porta avanti - spiega Prati in una nota sui social, scendendo sul piano politico - ma perchè episodi continui come questo dovrebbero far capire che non siamo sulla strada giusta. Ho deciso di non denunciare i fatti perchè personalmente credo che sarebbe inutile". 

LA CONCOMITANZA CON UN RAVE CLANDESTINO. "Non è certo un caso che sia successo proprio in concomitanza con il rave abusivo ‘Reclaim the streets’ di Via Zamboni organizzato dal Cua - continua Dj Brenno -  E' abbastanza ovvio che se raduni in poche centinaia di metri tutta quella gente senza un controllo minimo di Polizia poi vogliano riprendersi la strada"anche i troppi pusher e venditori abusivi di alcool, che proprio essendo troppi alla fine litigano e a rimetterci sono io. Ribadisco il mio appoggio al Comitato "no all'ordinanza Merola", mi schiero completamente a favore dei locali e non perchè ci lavoro ma perchè quando erano aperti fino alle 4 tutti quessti casini non succedevano o comunque erano molti meno". 

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