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Cronaca Monghidoro

“Le posso offrire un caffè?”: Venditore porta a porta narcotizzato e rapinato

Sequestro di persona e rapina: queste le accuse con le quali una 42enne è stata arrestata a Monghidoro. Vittima un venditore di un noto marchio di aspirapolvere, adescato da quella che doveva essere una potenziale cliente

Venditore di un noto marchio tedesco di aspirapolvere narcotizzato e rapinato. La vittima,  un quarantatreenne di Ozzano dell’Emilia, è stato adescato e derubato da una cliente, finita poi in manette con l'accusa di per rapina aggravata e sequestro di persona.

Il malcapitato ieri si era recato a casa della donna, che si trova nella frazione Campeggio di Monghidoro, per invitarla ad assistere a una dimostrazione tecnica del suo prodotto. Il piazzista era ovviamente all’oscuro di avere a che fare con una persona agli arresti domiciliari.

La quarantaduenne, accettata la proposta, ha accolto il venditore nel suo salotto, dove, nell’attesa di cominciare la prova, gli ha offerto una tazza di caffè che l’uomo, per non mancare di rispetto a una potenziale cliente, ha accettato. Dopo poco il venditore, ignaro di aver ingerito anche un narcotizzante che la donna, senza farsi vedere, aveva mescolato alla bevanda, è caduto in uno stato d’incoscienza.

Per sua fortuna, tre colleghi, vedendolo attardarsi, si sono preoccupati e sono andati a cercarlo, dove sapevano che l’uomo sarebbe dovuto andare a svolgere le sue mansioni di vendita. Giunti sul luogo, intorno alle ore 23:00, i tre hanno riconosciuto l’automobile parcheggiata lungo la strada davanti alla casa della donna e sono andati a suonare il campanello perché sapevano che tra i possibili acquirenti del giorno c’era anche la quarantaduenne. Quest’ultima però, quando si è presentata alla porta, ha negato di aver accolto il venditore. Così, i tre hanno proseguito la ricerca nei paraggi, cercando di ottenere informazioni dai vicini di casa, alcuni dei quali, invece, hanno confermato che un uomo robusto, sulla quarantina, era entrato proprio nell’abitazione della donna e non era più uscito. I tre sono tornati nuovamente dalla quarantaduenne, determinati a scoprire cosa fosse successo al loro amico. A quel punto la donna ha ammesso che l’uomo si trovava sdraiato sul letto perché si era “sentito male” e avrebbe preferito riposarsi in attesa di riprendersi.

I colleghi del malcapitato hanno insistito e solo davanti a tali pressioni, la donna ha detto che lo avrebbe chiamato e fatto uscire. La vittima è stata subito soccorsa dai colleghi, che credevano al momento che l’amico fosse in preda ad un malore. Accompagnato all’ospedale civile Simiani di Loiano, i sanitari hanno invece capito subito che non si trattava di un malore, ma di un’intossicazione da benzodiazepine, per la quale lo hanno sottoposto ad un trattamento disintossicante.

Quando il quarantatreenne ha cominciato a riprendersi si è accorto dell’ammanco della sua fede nunziale, del portabanconote con 200 euro, un cellulare Samsung Note, un orologio e altri oggetti di valore che aveva con sé al momento della dimostrazione.

Immediatamente sono stati avvisati i Carabinieri, che dalla perquisizione domiciliare hanno avuto riscontri sul coinvolgimento della donna nel fatto. Ora la 42enne dovrà rispondere oltre che di rapina, con l’aggravante di aver messo il venditore in uno stato d’incapacità di volere o di agire, anche di sequestro di persona.

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