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Cronaca

"No alle pubblicità sessiste": il Comune pronto a cambiare il regolamento sulle affissioni

L'orientamento dell'amministrazione comunale è dunque quello di presentare un odg che chieda un cambiamento e sensibilizzi sul tema. Contro le iniziative si è scagliata la consigliera Cocconcelli, che ha accusato i colleghi di essere "perbenisti, moralisti e bacchettoni"

No alle pubblicità sessiste, ingannevoli o irrispettose della dignità delle persone sui cartelloni del territorio di Bologna. Il Comune si accinge a cambiare il regolamento sulle affissioni locali e ad aderire alle indicazioni dell'Istituto di autodisciplina della pubblicità (Iap) e dell'Anci per vincolare i concessionari a controllare le Adv che compaiono sulle vie cittadine.

Questo per evitare immagini non veritiere o ingannevoli sui cartelloni, mega foto di signorine avvenenti e svestite, o immagini di sopraffazione delle donne. Tutti esempi che lo Iap ha portato ieri in aula con tanto di diapositive con indicato il tipo di violazione. L'iniziativa arriva dalla consigliera (e presidente del Consiglio comunale), Simona Lembi e dalla collega Mariaraffaella Ferri, che hanno convocato un'udienza conoscitiva in Comune con l'Istituto di autodisciplina pubblicitaria, il Corecom, Giulia (la rete delle giornaliste unite libere autonome) e i concessionari della cartellonisica in città. Questi ultimi, peraltro, hanno spiegato di seguire già un codice di autoregolamentazione e di non avere nessuna difficoltà in caso di una variazione del regolamento. Sulla questione è intervenuto anche il dirigente del settore Bilancio del Comune, convenendo che questo "non creerebbe nessun problema, nè economico, nè pratico all'amministrazione". Insomma "non si verificherebbero mancate entrate" dalle imposte sulla pubblicità e sulle affissioni (qualche milione all'anno per Palazzo D'Accursio) "servirebbero solo dei controlli".

Pubblicità sessiste sui cartelloni: alcuni esempi discussi in Comune

L'orientamento del Consiglio comunale, confortato anche dal favore della vicesindaco, Silvia Giannini, è dunque quello di presentare un ordine del giorno che chieda un cambiamento del regolamento e di sensibilizzazione della città contro le pubblicità che non rispettano la dignità delle persone, quelle sessiste e anche che non tutelano i minori.

Contro le iniziative, però, in aula si è scagliata la consigliera leghista, Mirka Cocconcelli, che ha accusato i consiglieri di centro sinistra di essere "perbenisti, moralisti e bacchettoni" e anche "femministi talebani", dato che "la pubblicità sessista non esiste", che "è una donna che decide se mostrare il proprio corpo, se lo vuole". (agenzia Dire)

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