Vicina troppo rumorosa, condomino la prende a pugni: denunciati entrambi
Minerbio. Insultata e aggredita, poi si è vista "incollare" la serratura di casa dal suo vicino-rivale. La disputa tra i due, annosa, è finita con un viaggio in ospedale e l'intervento dei carabinieri
I Carabinieri hanno denunciato due persone del luogo: un 50enne per lesioni personali, ingiuria, danneggiamento e minaccia grave e una 47enne per disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone.
La vicenda ha avuto inizio lo scorso 24 febbraio, dopo che la 47enne si è recata in caserma per denunciare che il giorno prima, mentre stava pulendo il pianerottolo del suo appartamento condominiale, era stata avvicinata dal 50enne, suo vicino di casa, che dopo averla accusata del distacco della corrente attraverso il contatore situato al piano terreno, l’avrebbe insultata e colpita con un pugno in faccia. L’aggressore avrebbe anche sferrato calci contro la porta d’ingresso della donna, che nel frattempo aveva richiesto l'intervento dei sanitari del 118. Trasportata all’Ospedale di Bentivoglio, la vittima era stata medicata e dimessa con cinque giorni di prognosi per un trauma facciale.
Due giorni dopo, la 47enne aveva informato i Carabinieri che era stata costretta a chiamare un fabbro per riparare la serratura della porta d’ingresso e quella del garage perché “qualcuno” le aveva danneggiate introducendovi del collante liquido ad effetto solidificante. Reato che, attraverso le indagini, gli inquirenti hanno attribuito al 50enne poiché, qualche settimana prima, al termine dell’ennesima lite con la donna, le aveva espressamente manifestato l’intenzione di incollarle la porta.
Alla fine, gli inquirenti hanno denunciato anche la 47enne, perché “troppo rumorosa”. Dettaglio verificato dagli stessi militari all’alba del 6 febbraio scorso, quando, con il consenso del 50enne, si erano recati in casa sua per documentare l’effettiva presenza dei rumori. Fatto che veniva riscontrato da una serie persistente di colpi nel solaio, simili a quelli provocati dal manico di una scopa, provenienti dall’appartamento sottostante in cui abita la donna.
Nel 2014 - riferiscono ancora i carabinieri - il 50enne era stato già condannato dal Tribunale di Bologna alla pena di 550 euro e al risarcimento di 1.200 euro, come risarcimento danni nei confronti della donna per analoghe condotte (ingiuria, minacce, lesioni personali).
