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Cronaca

Scuola, Cgil: "Niente contro Green Pass, ma governo inaccettabile"

Insistere sul green pass significa, per i rappresentanti dei lavoratori, non avere "argomenti" per affrontare i "veri problemi" della scuola

Nessun pregiudizio sul green pass, "ma quanto annunciato dal Governo sulla scuola è incredibile e inaccettabile", protesta la Flc-Cgil dell'Emilia-Romagna. Per il sindacato della scuola è più una questione di metodo, che di merito, senza contare che, a parte il green pass, restano in sospeso tutte le questioni urgenti da risolvere prima dell'inizio dell'anno scolastico, dai trasporti alla carenza di personale. La situazione sanitaria richiede decisioni impegnative sul piano politico, ma l'ennesimo mancato coinvolgimento del sindacato su aspetti che riguardano la vita lavorativa di un'intera categoria di lavoratori, è un fatto gravissimo", contesta la Flc.

"Qui non si discute sulla necessità che per uscire dalla pandemia ci si debba vaccinare: ormai lo abbiamo ripetuto fino allo sfinimento e convintamente abbiamo attivato una campagna informativa fin dallo scorso febbraio. Lo ha dimostrato molto bene il personale scolastico che fin da subito ha accettato, in modo responsabile, di sottoporsi al piano vaccinale, tanto da evidenziare che oltre l'85%, forse anche il 90%, si è già vaccinato", rivendica il sindacato. Insomma, il tema è un altro: "Perché il Governo si accanisce in questo modo nei confronti di una categoria di lavoratrici e lavoratori che ha ben chiaro il valore etico e civico di questa iniziativa? A chi giova? E perché intervenire a gamba tesa su aspetti di natura contrattuale senza dialogare con la rappresentanza dei lavoratori?", chiede la sigla della scuola. "Abbiamo chiesto dati, monitoraggi, l'attivazione del tracciamento, chiarezza sul rinnovo del protocollo sulla sicurezza, azioni concrete per ripartire con una scuola in sicurezza ed in presenza, ma nulla ci è stato risposto", lamenta la Flc dell'Emilia-Romagna.

"Si è preferito assecondare una campagna mediatica raffigurando una categoria insensibile alle esigenze del Paese, invece di sottolineare quanto questi lavoratori abbiano fatto nel periodo del lockdown ed anche dopo", evidenzia il sindacato. Insistere sul green pass significa, per i rappresentanti dei lavoratori, non avere "argomenti" per affrontare i "veri problemi" della scuola: l'alto numero di alunni per classe, gli spazi inadeguati, l'insufficienza dell'organico per garantire l'attivazione delle classi soprattutto alle superiori, i trasporti "che torneranno ad essere una delle criticità più severe, tenuto conto anche dell'aumento della capienza degli autobus all'80% in zona bianca e gialla".

Da risolvere anche le questioni dell'"alto numero di posti vacanti che genereranno un altissimo numero di supplenze, nonostante alcuni sforzi importanti sulle stabilizzazioni, delle misure di sicurezza necessarie ad aprire le scuole, l'insufficiente finanziamento dell'organico Covid, nel decreto sostegni bis". Nel frattempo, "il Governo ha firmato il patto per la scuola che è rimasto disatteso fino a questo momento, ed ora si tenta di scaricare sulle scuole sulla responsabilità del personale docente, Ata e dei dirigenti scolastici le conseguenze di queste mancate scelte".

Nella pratica "chi dovrà quotidianamente eseguire i controlli, verificare, sospendere, sostituire il personale esonerato dal servizio? E quanti rallentamenti si genereranno sull'attività didattica?", sono le domande della Flc. "Non servono atti di forza, punitivi, unilaterali e quelli introdotti vanno rivisti attraverso il confronto e il dialogo con le parti sociali. Servono misure di prevenzione e non sanzionatorie", conclude il sindacato. (Dire)

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