Imprenditrice non paga le tasse, sequestro da 250 mila euro
Il sequestro delle fiamme gialle è avvenuto nei confronti del rappresentante di una società che aveva tentato di occultare il proprio patrimonio ricorrendo a strumenti giuridici di diritto straniero
Gli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bologna hanno dato esecuzione nei giorni scorsi al sequestro di conti correnti e beni immobili per un valore compleassivo di 250 mila euro nei confronti di una società bolognese attiva nel settore del commercio all'ingrosso di infissi e della sua sede legale rappresentante, di origine polacca, ma domiciliata in Emilia Romagna responsabile di reati tributari connessi al mancato versamento di IVA per diverse centinaia di migliaia di euro.
UNA PRIMA DENUNCIA DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE. La cittadina polacca era stata inizialmente denunciata dall'Agenzia delle Entrate di Bologna alla locale Procura della Repubblica che, dopo aver delegato l'esecuzione di specifiche indagini patrimoniali al Nucleo di Polizia Tributaria ha richiesto e ottenuto dal Gip, il dottor Letizio Magliaro, il provvedimento cautelare.
400 MILA EURO DI IVA NON VERSATA. In particolare, le investigazioni svolte dalle fiamme gialle, sotto la direzione del Sostituto Procuratore Dott. Giuseppe di Giorgio, hanno consentito di ricostruire un artificio giuridico attraverso il quale la titolare della società, consapevole di non aver assolto al versamento dell’IVA dovuta per oltre 400.000 euro, avevatentato di sottrarre i propri beni personali (una casa e le relative pertinenze) dalle legittime pretese dell’Amministrazione finanziaria costituendo un “trust familiare”nel quale aveva conferito i suddetti immobili e nominando gestori del medesimo le due figlie, mantenendo però il diritto di abitazione a vita sugli stessi insieme al proprio coniuge.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Bologna, dopo aver svolto un’articolata ricostruzione sia delle forme contrattuali necessarie per la costituzione del trust ed il conferimento nel medesimo dei suddetti immobili, sia dell’assetto normativo e giurisprudenziale che regola lo specifico istituto giuridicodi diritto anglosassone, hanno proceduto a sottoporre a sequestro gli immobili interessati dall’apparente spossessamento, i quali risultavano formalmente intestati a soggetti privi di pendenze giudiziarie ma che permanevano nella piena disponibilità dell’autore del reato tributario.